Roma Capoccia
Il re della sabbia di Roma ci indica le giuste bussole per la città
Un viaggio fra astrolabi e clessidre, "l'unico strumento dove il tempo è tangibile". Ma oltre al fascino c'è preoccupazione: "Noi, artigiani di Trastevere. Siamo rimasti il 10 per cento e nessuno ci aiuta"
Tra i suoi clienti più affezionati ci sono gli psicoanalisti. “Una seduta dura tra i 45 e i 50 minuti, e io faccio delle bellissime clessidre di quella durata. Non è bello che il medico guardi l’orologio, così è molto meglio girare la clessidra. Che è diventato il classico regalo per chi si laurea in psicologia…”. Adrian Rodigruez Cozzani, classe 1947, lascia cadere le parole con un leggero accento spagnolo che rende tutto più affascinante. Siamo nella sua bottega artigiana, Polvere di tempo (via del Moro 59, tel. 06 5880704), nel cuore di Trastevere, una delle poche rimaste. Qui si vendono e si realizzano clessidre e meridiane, mappamondi e globi terrestri, antiche carte geografiche, bussole, astrolabi, notturlabi, sigilli, ottanti e altri oggetti misteriosi che ci trasportano nel passato pur restando attualissimi. Di bussole e meridiane, chissà, avrebbe bisogno in queste ore Mario Draghi, per avere indicata la rotta verso cui mettere la prua del suo governo.
La storia della bottega è affascinante. “Sono nato a Buenos Aires e ho vissuto in Patagonia”, racconta Adrian Rodriguez. “Dopo essermi laureato in architettura, ho viaggiato per il mondo, negli Stati Uniti e in Europa. Poi per due anni ho lavorato come architetto, in Venezuela, ma il mio desiderio era venire a vivere in Europa: mi sono innamorato di Roma e sono venuto qui. Era il 1977”. Allo stesso tempo ha iniziato ad appassionarsi alle meridiane dopo aver visitato la collezione di orologi solari al Poldi Pezzoli di Milano. Nel 1989 è nata questa bottega, per metà laboratorio artigiano e per metà negozio. “Questo luogo è cresciuto poco alla volta e, come un buon vino, è migliorato con gli anni”. Basta varcare la soglia per avere la sensazione di entrare in uno spazio magico e misterioso. “Alcuni sono intimoriti: guardano la vetrina e non entrano. Invece di esserne attratti, il mistero li spaventa. Ma cosa sarebbe l’esistenza senza l’imponderabile?”. Perché Polvere di tempo? “Il riferimento è alla sabbia delle clessidre, né grossa né troppo fine. E’ una sabbia particolare che viene dalle cave dei fiumi che non ci sono più. La clessidra è l’unico strumento dove il tempo è tangibile: vediamo quello è passato e quello che verrà. Ma la polvere del tempo è anche quella che si posa sugli oggetti. E’ come toccare il tempo trascorso…”.
Qui vengono tutti. Molti turisti, in era pre-Covid: americani, giapponesi, inglesi e tedeschi. Ma anche tanti italiani. Ci sono i docenti universitari, collezionisti, appassionati, gente di cinema. E gli psicoanalisti. “Di botteghe artigiane a Trastevere ne sono rimaste il 10 per cento. In questa strada c’erano fabbri e falegnami. Non c’è più nessuno. Qualcuno se n’è andato per scelta e si è messo a fare altro. Ma la maggior parte ha chiuso perché non ce la faceva ad andare avanti con l’affitto. Il quartiere è diventato un’immensa birreria. Purtroppo noi artigiani non siamo aiutati dal Comune e nemmeno dallo Stato. Ma siamo noi a rendere unico al mondo un rione come Trastevere. I turisti impazziscono per posti come il mio. Dovremmo essere tutelati e invece non ci fila nessuno. Forse perché siamo talmente pochi che non portiamo nemmeno voti…”, sostiene Adrian Rodriguez.
Ma torniamo agli oggetti. L’astrolabio è una sorta di globo composto da sfere sovrapposte di metallo che serviva a studiare l’universo. Il notturlabio permette di vedere l’ora usando le stelle. L’ottante si usava per tracciare la rotta sulle navi, sempre usando il sole e le stelle. Mentre la meridiana permette di vedere l’ora esatta, quella astronomica, grazia alla proiezione dell’ombra generata dal sole. Poi altri orologi solari, bussole, medaglie realizzate con le planimetrie di edifici come il Pantheon e Castel Sant’Angelo. E mappamondi di ogni genere e dimensione. In negozio c’è anche il figlio Manuel, che ha fatto la scuola d’arte e “per adesso mi dà una mano”. Insomma, se fate due passi a Trastevere, fateci un salto. E’ come entrare in un altro mondo.