Poco Partecipate
Sentenza del Tar contro il Comune insolvente con Roma Multiservizi
Liti, ricorsi, mancanza di fiducia e milioni che ballano e che questa, come altre volte, rischiano di pesare sul futuro e gli stipendi dei lavoratori. Il rapporto tra Roma Capitale e le sue partecipate è spesso difficile, talvolta persino burrascoso. Basta pensare alla surreale situazione di Ama, ancora senza bilanci e piano industriale in attesa – almeno a sentire la versione del Campidoglio – di una complessa riconciliazione di partite creditorie. Debiti e crediti, servizi non pagati o strapagati, troppo spesso si finisce in Tribunale. Con Roma Multiservizi, la partecipata di secondo livello (il 51 per cento è detenuto da Ama) che a colpi di proroghe gestisce da anni l’appalto Global service (la commessa per la pulizia, la sorveglianza e il servizio mense delle scuole della Capitale) accade sempre più spesso.
Recentemente una sentenza del Tar del Lazio ha dato ragione all’azienda riconoscendole alcuni crediti che aveva chiesto invano al comune. Milioni di euro di rivalutazioni per i servizi svolti nelle scuole capitoline negli anni tra il 2008 e il 2014. Il Codice degli Appalti prevede infatti che le commesse periodiche vengano adeguate di anno in anno al maggior costo del lavoro e all’incremento del costo della vita (lì dove non ci sono tabelle di categoria attraverso l’indice Foi dell’Istat).
Per l’appalto in questione, però, Roma Capitale riteneva che gli adeguamenti non fossero dovuti per gli anni fino al 2011 (lo stabiliva il contratto d’appalto in una parte del capitolato considerata illegittima dal Tribunale amministrativo) e dopo il 2013 (quando il contratto era ormai in proroga). Il risultato è che a Roma Multiservizi spettano ancora circa 7 milioni. Con una nota d’inizio febbraio il dipartimento Scuola ha chiesto alla Ragioneria capitolina di accantonare 1,2 milioni “relativamente alla condanna ricevuta per la revisione dei prezzi sull’affidamento dei servizi in global service erogati nei nidi e nelle scuole dell’infanzia a favore della Roma Multiservizi S.p.a. per i periodi 1 settembre 2009 - 31 luglio 2011 e 1 settembre 2013 – 31 luglio 2014 e relativi interessi legali”.
Molto, molto meno di quanti sarebbero necessario a saldare il reale ammanco nei confronti di Roma Multiservizi. Adesso il rischio è questa mancata entrata possa essere scaricata dall’azienda sulle tasche dei lavoratori.