I "rientri" nel partito dalla Lega e la questione Roma Capitale
L'ottimismo della volontà di Forza Italia e il "no" a un esordiente candidato sindaco
Il dialogo con il Pd, la ricerca di un nome, il programma per il futuro
"Ripiantiamo una bandierina", dice il senatore e commissario su Roma Maurizio Gasparri
Un moto a ritroso: dalla Lega a Forza Italia, complice l’aria riformista della grande alleanza di governo. “Inversione di rotta, ripiantiamo una bandierina”, dice con ottimismo della volontà il senatore di FI e commissario su Roma Maurizio Gasparri, a proposito del fatto che, a livello locale, c’è chi, a Roma e provincia, si sposta verso il partito azzurro oppure sceglie il partito azzurro a prescindere, dopo anni difficili per il medesimo. E ieri, in vista dell’evento dal titolo “Le proposte di Forza Italia per la Regione Lazio e il Comune di Roma”, si sottolineava il fatto che “FI ora è attrattiva”, nonostante nei numeri Lega e Fratelli d’Italia la distanzino ancora (ma la Lega è passata, a livello nazionale, dal 34 per cento delle Europee al 23 per cento attuale). Gasparri fa i nomi, segnala il “rientro” il FI del consigliere regionale Enrico Cavallari, dopo alcune peregrinazioni, e cita il fatto che a Ladispoli “due consiglieri comunali siano passati con noi”. E insomma, il partito che si è ritrovato senza consiglieri comunali a Roma si sente di nuovo “presente nel dibattito”, dice il commissario, ricordando il programma “per Roma in pillole” che FI ha presentato circa un mese fa, con fulcro sul rafforzamento dei poteri della città come “grande capitale internazionale del mondo sviluppato”. E se oggi del tema Roma Capitale si può parlare direttamente con il ministro azzurro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, alla Camera, attraverso i deputati Paolo Barelli e Annagrazia Calabria, FI cerca il dialogo con il Pd (obiettivo: dare a Roma i poteri della Regione con legge costituzionale).
C’è però la questione Comunali 2021 che, sebbene rinviata all’autunno, aleggia. Il sindaco in carica Virginia Raggi infatti non arretra, nonostante l’ennesimo addio (della consigliera Gemma Guerrini) e nonostante l’ombra di una parentopoli attorno alla sua giunta. E se il centrosinistra è ancora in conclave sul candidato, è anche vero che comunque punta su un nome di rilievo, da Roberto Gualtieri a Nicola Zingaretti (che smentisce, anche se molti, nel Pd, ancora pensano a lui). “No alla candidatura di un esordiente per il centrodestra”, dice dunque Gasparri, “dobbiamo restare uniti e con proposte solide”. Si era parlato di Guido Bertolaso, che ha più volte smentito, ma, dice Gasparri, “ora ha altro da fare” (vedi i vaccini in Lombardia). “Non si può andare a mani nude contro i candidati forti degli altri. O vogliamo affrontare i carri armati con un cavallo?”, è il messaggio di FI agli alleati.