spina di borgo
Il Vaticano non medierà tra Israele e Palestina
Le relazioni con Tel Aviv sono sempre state complicate e non sarà diverso questa volta. Specialmente dopo la telefonata del Papa con Erdogan e l'udienza al ministro degli Esteri iraniano
Possibilità di una mediazione della Santa Sede nel conflitto israelo-palestinese? Zero. Anche perché agli israeliani non è certo piaciuto come da Roma abbiano trattato la vicenda, sposando – e neppure troppo implicitamente – la causa di Gaza. Anche il segretario di stato, il cardinale Pietro Parolin, ha riconosciuto che spazio di manovra ce n’è ben poco. Men che meno è piaciuta la doppietta di lunedì, con la telefonata mattutina di Recep Erdogan al Papa – di cui ha dato conto anche la Sala stampa vaticana pur non chiarendo i contenuti della conversazione, lasciando di fatto campo libero alle “ricostruzioni” del presidente turco – e l’udienza concessa al ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. Non proprio il miglior amico di Israele.
Discutere di una tregua con chi sogna (e lavora) per l’annientamento dello stato israeliano è un po’ “particolare”. Da qui, la chiusura netta a ogni dialogo. Non che sia una novità, come ricordano a taccuini ben sigillati in Segreteria di stato: con Tel Aviv le relazioni sono sempre state complicate, salvo qualche parentesi che comunque riguardava più il terreno religioso che quello politico. Non sarà diverso neppure questa volta.