roma capoccia

La Raggi ha fatto anche cose buone (per caso)

Gianluca De Rosa

La sindaca spaccia solo “rendering”, ma sulle periferie c’è un piccolo successo concreto. Strano ma vero 

Le elezioni si vincono in periferia. I candidati in corsa ne sono tutti convinti. Carlo Calenda sorriso sulla faccia e curriculum in mano ha cominciato a girarle insieme alle sue apecar elettorali, convinto che riuscirà a persuadere i cittadini con competenza e buona volontà. Roberto Gualtieri è partito da qui (nello specifico dal parco di Centocelle) con la sua campagna elettorale. In attesa del candidato del centrodestra, intanto, a farne le veci mercoledì ci ha pensato Matteo Salvini che insieme alla consigliera regionale leghista Laura Corrotti s’è recato nel consorzio dell’Osa, periferia Est della Capitale, dove alcune abitazioni non hanno ancora l’acqua potabile (“A Mattè, ma fallo tu il sindaco”, gli ha gridato qualcuno). 


Virginia Raggi che nel 2016 ha raggiunto percentuali bulgare da Ostia a Tor Bella Monaca, spera che il suo bis passi di nuovo da quelle parti. Forte della poltrona di sindaco e di una campagna elettorale partita con diversi mesi d’anticipo rispetto agli altri candidati, per le periferie nei mesi scorsi ha pensato di nominare una delegata. La scelta è caduta sulla giornalista di Repubblica Federica Angeli, famosa per le inchieste contro il clan Spada. A lei sono stati affidati i progetti per convincere i cittadini della bontà del lavoro della sindaca sui quartieri più difficili. Alcuni sono, per così dire, grotteschi, come i corsi di antimafia nelle scuole primarie realizzati con il supporto dell’Anm o le lezioni di giornalismo investigativo nei licei e negli istituti superiori pensati insieme all’Associazione stampa romana. Altri, come il progetto “Spaccio arte”, sono piuttosto semplici, ma comunque lodevoli: nelle principali piazze delle periferie della città vengono periodicamente organizzati mostre ed eventi. Il progetto più interessante però si chiama “Il lavoro nobilita il quartiere” ed è stato annunciato dalla sindaca nel dicembre scorso. Il Campidoglio metterà a disposizione di chi vorrà 60 negozi per aprire attività commerciali in periferia. Per 24 mesi chi vincerà il bando non dovrà pagare al comune alcun affitto, poi i canoni mensili varieranno tra i 400 e i 1.340 euro. I lavori necessari per l’avvio delle attività saranno scalabili dai canoni. In Campidoglio qualcuno temeva che potesse essere un’operazione rischiosa. “All’inizio – racconta Angeli – dalla Ragioneria mi avevano detto che a dare i locali gratis si rischiava di fare un danno erariale, ma l’argomentazione non stava in piedi, sono quasi tutti sfitti da oltre 15 anni, il danno erariale semmai era questo”.

 

Ci sono voluti oltre sei mesi, ma finalmente il progetto è partito. Alcuni giorni fa è stata pubblicata sul sito del comune la manifestazione d’interesse per i primi nove negozi.
“Purtroppo – ammette Angeli – ci abbiamo messo un po’ troppo, ma ricostruire la storia amministrativa dei locali non è stato affatto banale, per questo adesso partiamo con i primi nove, mentre entro fine giugno pubblicheremo il bando per altri 12. Poi, appena arriveranno i documenti necessari, assegneremo tutti i negozi. Con il progetto – sottolinea– cerchiamo di togliere alla criminalità quella che è la sua principale forza e cioè la possibilità di offrire lavoro”. Tra i criteri premiali per vincere il bando sono previsti punteggi aggiuntivi a chi assumerà cittadini del quartiere.

 

Due dei primi negozi che saranno assegnati si trovano a via Tranfo, nel quartiere San Basilio, a un passo da una delle piazze di spaccio più importanti d’Italia, non lontano da dove il parroco anti-clan don Antonio Coluccia ha aperto una palestra. “In questo modo – dice Angeli –cerchiamo di affiancare a lui qualcun altro che tenga accese le luci e offra un’alternativa ai ragazzi”. 

 

Un altro dei locali messi a bando si trova ad Ostia, in via delle Baleniere. Fino al 2017 era una scuola di danza gestita dalla moglie di Roberto Spada, il boss dell’omonimo clan. I restanti si trovano all’interno di un complesso commerciale ad Acilia, realizzato e rimasto poi ininterrottamente inutilizzato. “L’obiettivo – spiega Angeli – è assegnare questi primi nove negozi entro fine giugno: il 9 arriveranno le proposte, le settimane successive serviranno agli uffici per valutarle e agli imprenditori per venire a vedere i locali, siamo molto fiduciosi anche se non nego di avere una preoccupazione”. Quale? “Che a prendere in gestione i locali siano gli stessi criminali che con questo progetto vogliamo contrastare. Per questo prima delle assegnazioni con il supporto della Prefettura faremo dei controlli incrociati, bisogna assolutamente evitare che accada una cosa del genere”.

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