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La riscossa di Fregene: prezzi da Caraibi, mare un po' meno
Qualcuno la definisce “i Parioli del litorale”. Perché, anche visti i prezzi, chi la frequenta è molto Roma nord: alta borghesia, professionisti, rendite. Ma qual è il suo segreto?
Se non fosse per l’acqua torbida e tendente al giallognolo, come del resto un po’ tutto il litorale romano, Fregene sarebbe un posto meraviglioso. Dicono che sia colpa dei canali di bonifica che sfociano in mare più a sud. Dicono anche che quando c’è vento da nord, l’acqua è più pulita. Dicono pure che negli ultimi anni la situazione è migliorata e ancora qualcosa si può fare e verrà fatto. Dicono, infine, che poi ai romani che affittano casa qui di fare il bagno in un mare limpido interessa poco, perché ormai si sono abituati. Fregene resta la località più amata da un certo tipo di abitanti della capitale. Che schifano Ostia perché troppo popolare e la criminalità non le fa un buon servizio. Che a Fiumicino ci si va solo per mangiare il pesce. Che Anzio è già troppo lontana. Che a Capocotta ci vanno semmai i radical chic, non certo il pubblico di Fregene. Che si prepara così a vivere un’altra estate da record.
Perché se il Covid ci obbliga a stare in Italia, anche il litorale romano, che in agosto veniva abbandonato per mete più esotiche, se ne avvantaggia. E se ci pensate adesso, ad affittare una casa per luglio e agosto, è già tardi. “Le richieste sono iniziate a gennaio e a fine marzo abbiamo finito quasi tutto”, racconta Franca Bitelli, titolare dell’omonima agenzia immobiliare su via Castellammare. I prezzi? Alti e poco trattabili. Per luglio e agosto si va dai 2.500 euro al mese per una casa di 50 metri quadrati con giardino fino a 6 mila euro per una di 150. La via di mezzo, circa 80 sempre con giardino, sta sui 3.500/4.000. Se poi volete una villa con piscina, si sale a 12.000. Esattamente la metà a giugno e settembre. “Le richieste di affitto sono aumentate del 30 per cento, ma la stagione si è accorciata. L’anno scorso giugno è andato bene grazie allo smart working”, continua Franca Bitelli. E le compravendite? “C’è richiesta, ma i proprietari non vendono”.
Qualcuno definisce Fregene “i Parioli del litorale”. Perché, anche visti i prezzi, chi la frequenta è molto Roma nord: alta borghesia, professionisti, rendite. Ma qual è il segreto di Fregene? “La macchia mediterranea, la splendida pineta, il fatto che non ci sono palazzi ma solo case basse e ville incastonate nel verde, la tranquillità, muoversi in bicicletta. E una certa esclusività. Col Covid è stata riscoperta da giovani coppie e famiglie”, osserva Fabrizio Monaco, direttore del mensile Qui Fregene, punto di riferimento di questo tratto di litorale. Chi ci torna dopo un anno troverà il lungomare rifatto, con la strada dritta al posto delle precedenti gimcane. Mentre tra un anno partiranno i lavori del polo turistico Lente: nel lungomare sorgerà un hotel con 120 stanze, un auditorium da 500 posti, negozi, centri sportivi, nuove abitazioni e un pontile sul mare. Non sarà troppo cemento? “Qui è tutto vincolato, la macchia mediterranea non ne risentirà. Fregene ha bisogno di un hotel come si deve, mentre l’auditorium porterà turismo congressuale e culturale”, spiega Monaco. Gli ambientalisti protestano, ma la maggioranza dei cittadini è a favore.
Nel frattempo si gode delle riaperture. I ragazzi sono tornati a fare l’aperitivo al Singita, al Kiosco e all’Onda Anomala, per la gioia (si fa per dire) di chi vive al Villaggio dei Pescatori, dove un nuovo slargo è stato dedicato a Ennio Flaiano, che qui veniva col suo amico Federico Fellini. Ora, invece, si vede spesso Francesca Pascale (che pare abbia comprato un villone). Mastino è sempre lì, ma dicono abbia perso un po’ di smalto (Tripadvisor è impietoso).
Mentre in spiaggia va forte il surf, anche se le onde non sono granché. “Per luglio abbiamo le postazioni prenotate al 90 per cento, per agosto siamo al 70 per cento. Non ci possiamo lamentare, ma la stagione, tra restrizioni e brutto tempo, per noi è iniziata adesso. Si lavora bene solo due mesi”, sostiene Andrea Salce del Riviera (dove per ombrellone e due lettini più altri servizi si spendono 800/1100 euro). Molti stabilimenti si sono ormai trasformati in piccoli club, con campi di beach volley, beach tennis, paddle e piscina. Maccarese, invece, che ha una clientela più giovane e giornaliera dalla città, è più wild: legno, paglia e mare.