roma capoccia
Gualtieri e Michetti, candidati inabissati in attesa del vero match
A Roma si fa campagna elettorale, ma senza dare troppo nell'occhio. Sembra un controsenso ma è parte di una strategia: evitare scontri diretti
Fare campagna elettorale, ma senza dare troppo nell’occhio. Sembra un controsenso, invece succede ora a Roma, trasversalmente. I candidati sindaci del centrosinistra e del centrodestra, infatti – Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti – si stanno esercitando nell’arte della politica sottomarina: ci siamo, parliamo, ma risparmiando le forze per il rush finale di settembre, evitando scontri diretti anzitempo, con incursioni settoriali più che con approccio bellicoso (il contrario dell’approccio del terzo incomodo Carlo Calenda).
Ecco dunque Gualtieri che, a Radio 24, parla della creazione di un’agenzia per attrarre investimenti e “recuperare l’ambizione di essere una grande capitale”. Giorni prima, invece, si concentrava sulla “paura della firma che da anni blocca la Capitale nella progettazione e nella programmazione delle opere edilizie”. E se anche parla di rifiuti, Gualtieri, perché Virginia Raggi intenda (“situazione senza precedenti”), riserva i toni più accesi al piano nazionale (“colpisce il giudizio sprezzante e onestamente ingeneroso di Beppe Grillo su Giuseppe Conte”). Enrico Michetti, intanto, in ticket con Simonetta Matone, dopo i primi giorni di assalto all’elettorato su temi “law and order, con focus sui “facinorosi che brandiscono coltelli” e con lessico salviniano, ha virato su temi meno incandescenti, possibilmente attrattivi per cittadini indecisi: la capitale che deve “tornare a essere ordinata”; le condizioni “critiche dei trasporti”; il sollievo per la ritrovata normalità senza mascherine all’aperto, ma il contestuale allarme per “l’odore nauseabondo” proveniente dalla monnezza e l’attenzione allo snellimento della burocrazia. Non sembrano neanche in guerra l’uno contro l’altro, i due candidati sottomarini, quasi quasi ancora nascosti dietro la comune battaglia contro la sindaca uscente e ricandidata, obiettivo che permette di non scoprire troppo le carte. E se Michetti tuona contro Raggi che ha tolto a Roma la grandeur, Gualtieri si concentra su Raggi “che non ha fermato il declino della città”. Persino quando parlano l’uno dell’altro, Gualtieri e Michetti usano toni fin troppo gentili: “Il mio avversario sarà Michetti, ha detto Gualtieri a “L’aria che tira”, su La7, alludendo anche genericamente alla “destra che ha fatto disastri a Roma ma ha consenso elettorale”, mentre Michetti, negli ultimi giorni, neanche lo nomina, il rivale. Non per niente Giorgia Meloni lo loda: “Fa bene a non polemizzare, Michetti, faccia il Mister Wolf dei romani”.