Verso il voto di ottobre
Michetti chi? Il candidato sindaco di centrodestra si prende in giro da solo e intanto incontra le categorie
Tra imprenditori e quartieri, per farsi conoscere, sperando nei sondaggi
È comparso così, all’improvviso, piccolo colpo di teatro nel teatro, il volantino-manifesto in cui il candidato sindaco di centrodestra Enrico Michetti fa il verso al se stesso sconosciuto ai più, quello che dal giorno della discesa in campo viene descritto come una sorta di signor Nessuno. “Michetti chi?”, recita dunque il flyer su cui campeggia la sagoma mezza sorridente del Michetti medesimo. “Il professore di Diritto che assiste gli Enti locali con la sua Gazzetta Amministrativa. Sono Michetti, risolvo problemi”, si risponde il candidato. E insomma, colui che era partito come mattatore radiofonico noto soprattutto ai fan radiofonici, si è ora messo di buzzo buono per smitizzare la non estensiva fama presso gli elettori romani e contemporaneamente farsi conoscere, anche forse galvanizzato da sondaggi (vedi quello realizzato due giorni fa da Tecnè con l’agenzia Dire) che lo danno in vantaggio, anche se con ancora troppi indecisi per potersi fare un’idea realistica.
Ed ecco che Michetti espone il vaste programme: “La mia amministrazione, qualora il popolo di Roma me ne desse la facoltà, sarà un’amministrazione rivolta a tutti coloro che svolgono un ruolo importante per la città e soprattutto alle categorie produttive, vessate in periodo di Covid e che meritano rilancio, dignità, rispetto e provvedimenti concertati e condivisi che calzino a guanto alle loro esigenze e di essere messe nelle condizioni migliori possibili per garantire sviluppo e occupazione, che è il tratto fondamentale di una società che si risolleva”.
Detto e fatto: nel giro di una settimana ha incontrato gli architetti, gli imprenditori, gli sportivi e il commissario di Confcommercio Andrea Chevallard, per poi recarsi con Matteo Salvini e il candidato prosindaco Simonetta Matone in quel di Boccea (oggi invece sarà a Settecamini, a illustrare “le proposte per i quartieri”, ma anche al consiglio nazionale dei centri commerciali).
Il concetto base della campagna del candidato di centrodestra è “passare da un’amministrazione ostativa ad una amministrazione al servizio del cittadino. I grandi papi e i grandi Cesari erano coloro che interpretavano la città, ascoltavano”. Non vuole rinunciare alla grandeur,“Michetti chi?”. Ma la grandeur non basta, specie nella Roma invasa dalla monnezza, e il candidato di destra, nell’incertezza dei dati (sempre i sondaggi dicono che il candidato di centrosinistra Gualtieri si muove spedito verso il ballottaggio), aggiusta in tutte le direzioni la traiettoria.