Spina di Borgo
La Santa Sede guarda la crisi a Cuba
E all’Avana, che si fa? Manca però il grande cardinale Ortega e la vecchia stabilità è destinata a restare un ricordo
Sarà interessante vedere come la Santa Sede guarderà la crisi cubana che per la prima volta da decenni sta squassando l’isola dei Castro. Disordini inattesi, considerata la stabilità del contesto politico dell’Avana. Francesco ha da sempre puntato molto su Cuba, basti pensare alla scelta di recarsi lì prima di mettere piede sul suolo americano, nonché alla decisione di tenere all’aeroporto “José Martí” lo storico incontro con il Patriarca di Mosca Kirill. In questi anni, lì molte cose sono cambiate: Fidel è morto e Raul è andato “in pensione”. Soprattutto, non c’è più il carismatico e influente cardinale Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell’Avana, scomparso due anni fa. Il porporato, morto vicino a Francesco, vantava il record di aver portato sull’isola ben tre Papi, da Giovanni Paolo II a benedetto fino al Pontefice regnante. Figura fondamentale non solo nella quotidianità della Chiesa cattolica cubana ma anche figura di spicco nel dibattito politico e sociale interno. La sua morte ha lasciato un vuoto, è venuto meno un punto di contatto fondamentale nell’area latinoamericana. Si vedrà cosa accadrà ora, ma è chiaro che la vecchia stabilità è destinata a restare un ricordo.