La sinistra divisa si ritrova con due liste per Gualtieri sindaco
Incomprensioni, distinguo e accuse reciproche. Liberare Roma e Roma Futura. Nei sondaggi, intanto, Enrico Michetti risulta sopra (di pochissimo)
Poteva esserci un’unica lista civica ad appoggiare Roberto Gualtieri. E, secondo alcune stime, avrebbe potuto ambire anche al 10 per cento. Invece, tra incomprensioni, distinguo e accuse reciproche, il percorso s’è interrotto e le liste saranno due. Entrambe di sinistra, ecologiste e civiche, anche se una forse un po’ più civica dell’altra. Ieri è stata presentata Sinistra civica ecologista, che raccoglie tutta la galassia di partiti e movimenti a sinistra del Pd. Ci sono Liberare Roma di Amedeo Ciaccheri, Sinistra per Roma, Articolo Uno, Sinistra italiana, Psi e altri, con la benedizione di big come Pierluigi Bersani, Arturo Scotto, Massimiliano Smeriglio, Roberto Speranza, Loredana De Petris e Nicola Fratoianni. Poi c’è Roma Futura, lista civica che farà invece riferimento a Giovanni Caudo, giunto secondo alle primarie con il 15,6 per cento dei voti. Con l’ex assessore all’Urbanistica della giunta di Ignazio Marino ci saranno i suoi sostenitori alle consultazioni cittadine: Possibile Roma, Pop di Marta Bonafoni, Volt e Green Italia. Ma pure, a sorpresa, i Radicali italiani.
Le premesse per arrivare a una lista unica c’erano tutte, tra l’altro sarebbe stata la soluzione preferita anche da Gualtieri, che ha esercitato una certa moral suasion. Ma già dalla prima riunione s’era capito che la strada sarebbe stata in salita. Caudo contesta agli altri di non aver voluto liberarsi delle identità partitiche, con ognuno a piantare la propria bandierina e marcare il terreno. Gli altri lo accusano di aver stilato un documento troppo rigido. “Ho semplicemente messo nero su bianco il divieto di candidarsi per leader e funzionari di partito. Mi sembrava il minimo sindacale per mettere in piedi una lista totalmente civica che, attenzione, sarebbe stata fortemente politica, ma non partitica”, spiega Caudo. “L’ex assessore ha stilato un documento che definirei proto-grillino fuori tempo massimo, con lo sguardo rivolto al 2013 invece che al futuro. C’erano vincoli che non si potevano accettare”, replica Smeriglio.
Lo stop è giunto nella seconda e ultima riunione, poco più di una settimana fa, dove le differenze sono emerse in tutta la loro complessità e si è deciso di andare ognuno per conto proprio. Tanti saluti e grazie. Con qualche strascico polemico. “La lista Caudo è eterodiretta dal Pd”, ha attaccato Stefano Fassina. “Se c’è un modo di avvantaggiare il Pd è proprio la nostra divisione. Così facendo porteremo voti a Gualtieri ma i consiglieri comunali li eleggerà quasi tutti il partito di Enrico Letta”, risponde Caudo. Che forse è il più rammaricato. “Mi dispiace perché i presupposti per stare insieme c’erano. Ma qualcuno, fin dall’inizio, non l’ha voluto”, aggiunge.
Ormai, però, è andata così: le liste civiche in appoggio a Gualtieri saranno due. “Ora dobbiamo darci da fare, perché ci sono 4 candidati forti, ognuno dei quali può ambire al ballottaggio. Gualtieri è entrato bene in partita, sta recuperando rispetto ai due candidati, Raggi e Calenda, sul campo da più tempo. Dobbiamo darci dentro e non abbassare la guardia perché sarà una battaglia all’ultimo voto”, afferma Smeriglio. Secondo cui la lista Sinistra civica ecologista “può arrivare al 4-5 per cento, risultando decisiva”.
Caudo, come si può leggere pure nel documento che ha fatto infuriare gli altri, punterà su ecologia, questione sociale e sviluppo economico. “I temi ambientali sono ormai imprescindibili in qualsiasi forza che si definisce di sinistra e sul green nei prossimi anni Roma dovrà compiere passi importanti. Sui temi sociali vogliamo costruire una rete cittadina con le molteplici realtà già attive sul territorio. Ma poi bisogna pensare a dove vogliamo portare questa città, che modello di sviluppo si vuole perseguire, come la immaginiamo tra 10-15 anni, perché il turismo di massa come fonte di risorse non è più perseguibile”, sostiene l’ex assessore di Marino. Che ancora non ha deciso se si candiderà. “Vedremo”, dice. Nei sondaggi, intanto, Enrico Michetti risulta sopra (di pochissimo) rispetto a Gualtieri. Salvo sorprese, che sono sempre possibili, saranno loro a superare il primo turno. Ma il bello verrà dopo.