Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Odo romani far festa

Cene elettorali a Roma

Giuseppe Fantasia

Il fundraising di Calenda e la festa di Raggi sul barcone nel Tevere con Di Maio e fidanzata

Roma è una città folle sotto ogni punto di vista”, scrisse Fran Lebowitz in uno dei suoi memorabili articoli raccolti da Bompiani. Basta andare a una festa per accorgersene, magari di un politico. Per il suo cocktail di fundraising, Carlo Calenda sceglie l’elegante – ma con un necessario bisogno di svecchiamento  – Casino dell’Aurora a Palazzo Pallavicini Rospigliosi, poco distante da una via Nazionale privata dei suoi sampietrini “simbolo” per volere della Raggi, che per la sua raccolta fondi – invece – fa deppiù: una cena dal costo di 500 euro.

 

Il problema è che su 300 parlamentari del Movimento, si presentano in 80, probabilmente spaventati, oltre che dalla cifra, dal luogo prescelto: il Lian Club, un barcone (elegante, ma pur sempre un barcone) sul Tevere, pieno di lucine colorate, ma anche di pantegane in libera uscita, barboni in accampamento libero e monnezza. La sindaca arriva in nero con ballerine color panna ai piedi che ci fanno dimenticare all’istante le pumps che indossò all’Opera. Tra frittini, penne alla Norma, pollo con patate e open bar (te credo!), saluta Di Maio e la sua Virginia, Luca Migliorino e Daniele Pesco, tra i più scatenati nelle danze all night long.

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