Roma Capoccia
L'allarme di Kasper
“Non è necessario capovolgere tutto”. Il cardinale è assai preoccupato dal Sinodo tedesco
Mentre l’attenzione dei più è rivolta alle congiure cardinalizie, ai complotti di prelati che vorrebbero “il Papa morto”, il mondo va avanti. Lo scorso 17 settembre, il cardinale Walter Kasper, che quanto ad autorevolezza non teme confronti, ha ribadito tutta la sua preoccupazione per quanto sta accadendo in Germania, dove il Sinodo biennale vincolante s’avvia alla conclusione. I dubbi di Kasper sono in particolare rivolti al problema dell’autorità e del potere nella Chiesa. La discussione ha preso una brutta piega, ha osservato il cardinale, al punto che “c’è chi vuole reinventare la Chiesa, per così dire, con l’aiuto di un erudito quadro teologico e teorico”.
Un quadro fosco, tant’è che qualcuno potrebbe domandarsi, seguendo questo percorso sinodale, “se è ancora totalmente cattolico”. Kasper, che è un fine osservatore e che conosce bene la sua patria, avverte che “non è necessario capovolgere tutto”. Insomma, l’allarme è rosso che più rosso non si potrebbe. Non solo per le conseguenze che l’assise avrà in Germania, quanto per il possibile “contagio” in altre realtà. Intanto, i due fronti contrapposti non perdono i loro capi: nell’arco di pochi mesi il Papa ha respinto sia le dimissioni del novatore Marx sia del conservatore Woelki.