roma capoccia
Problemi di sicurezza sulla ferrovia Roma-Lido di Ostia
L’ente per la sicurezza ferroviaria scrive ad Atac segnalando rischi. E’ la nona volta da aprile 2020. Nessuna risposta pervenuta finora dall'azienda dei trasporti di via Prenestina
Fra i mille dossier che attendono il neo sindaco, Roberto Gualtieri, c’è una pesantissima eredità frutto dell’incapacità programmatoria di Virginia Raggi e della sua giunta: la ferrovia Roma-Lido di Ostia. Giusto a fine giugno scorso, Atac ha spedito una lettera all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (Ansfisa) cui spetta la certificazione sulla sicurezza delle linee ferroviarie, e alla Regione Lazio in qualità di proprietaria della linea.
E’ la nona lettera che Ansfisa e Atac si scambiano da aprile 2020: ed è la certificazione del disastro che Atac, Comune e Regione hanno combinato sui treni in servizio. “Considerata l’esigua consistenza del parco rotabile in dotazione alla ferrovia, al fine di scongiurare il blocco del servizio di trasporto causa carenza di materiale si ritiene opportuno mantenere in servizio” almeno due treni che, invece, dovrebbero essere fermati per le revisioni. Solo mantenendo questi due treni attivi si potrà “disporre di un numero di tre sufficienti per esercitare la linea, specialmente in previsione della riapertura delle attività scolastiche”.
Il disastro è quello dei treni che non possono più girare perché non hanno fatto la revisione tanto da spingere l’Agenzia a obbligare Atac a toglierli dal servizio riducendo a meno di mezza dozzina i convogli disponibili. Il ritardo sulle revisioni è imputabile all’Amministrazione Comunale (uscente) che, pur avendo a disposizione i fondi ministeriali stanziati nel 2017, non è stata in grado di attivare e completare la gara d’appalto prima del dicembre 2020 quando, ormai, i convogli CAF 300 avevano superato più o meno tutti la soglia della revisione obbligatoria.
Ma se l’incapacità della giunta Raggi di portare a dama in tempi utili una gara d’appalto ha causato il blocco finale della linea, Atac stessa ha comunque delle responsabilità tanto che l’Agenzia per la Sicurezza ferroviaria non risparmia bacchettate all’Azienda dei trasporti di via Prenestina. Che Atac abbia l’abitudine di tentare di eludere le risposte a quesiti della stampa – anche tramite lunghi accessi agli atti – è storia nota. Meno nota è che lo faccia anche con l’Ansfisa. “In merito alla richiesta di copia del piano di manutenzione dei treni CAF 300, quanto trasmesso da Atac è semplicemente un estratto del Piano di Manutenzione e dei Manuali di manutenzione del costruttore”, scrive Ansfisa ad Atac, aggiungendo “pertanto è necessario che Atac trasmetta la documentazione richiesta”.
La lettera in questione (luglio 2020) evidenziava anche come Atac stesse già facendo girare treni senza il rispetto delle misure di sicurezza: “La revisione generale non è stata ancora mai effettuata per nessun veicolo nonostante per ben 5 veicoli su 8 è già scaduta”. Ancora: “La revisione intermedia è scaduta per 5 veicoli” su 8 e “soltanto per 3 veicoli è in corso di validità”. Come la “revisione dell’impianto pneumatico” dei treni che vedeva, a luglio scorso, solo un convoglio in regola su 8.