che fine ha fatto il tribuno?
Da "Michetti chi?" a "Dov'è Michetti?". I prossimi piani del professore
Nessuno sa che fine abbia fatto lo sfidante di Roberto Gualtieri. Di sicuro c'è che non sarà lui a fare opposizione per cinque anni al nuovo sindaco in aula Giulio Cesare
Ma dov’è Enrico Michetti, ci si domanda insistentemente in questi giorni, vista l’assenza mediatica e fisica del tribuno e già candidato sindaco di centrodestra. “Non risponde al telefono”, dice un amico. “Non lo si vede in giro”, spiegano dalle parti dell’ex comitato elettorale. Né si sente parlare di Cesare e Tevere e destini frustrati della grande Roma post-neo imperiale, aggiungono i cronisti che ormai si erano abituati al suo eloquio per così dire improntato a una certa grandeur, poi smentita dai fatti (e dalle urne).
Ed ecco che quello che era un sospetto ha cominciato a circolare come una piccola, prossima quasi-certezza: Enrico Michetti, già avvocato e professore e mattatore radiofonico, si dimetterà, non farà per cinque anni il capo dell’opposizione in comunale. Non solo: pare abbia in mente un progetto editoriale, sempre sul genere della sua nota creatura “Gazzetta amministrativa” (piattaforma online, dal nome dell’omonima associazione di cui fa parte). E insomma Michetti non si sa che cosa stia facendo, certo è che non si sta preparando a un avvenire da pungolo del sindaco Roberto Gualtieri. Anche se potrebbe rivestire questo ruolo per qualche mese (tre? sei?). Giusto il tempo di una exit strategy più articolata: quella che vedrebbe Michetti posticipare le dimissioni per favorire l’ascesa in Aula Giulio Cesare, da Fratelli d’Italia (componente meloniana), di Federico Rocca. Con la motivazione che Rocca – che molto si è speso per la campagna elettorale – è più abituato a gestire la dialettica con gli avversari e che Michetti è già stato consulente legale degli enti locali e ha collaborato in questa chiave anche con amministrazioni di colore diverso da quello per cui si è candidato. Se non di incompatibilità, potrebbe dunque sorgere un problema di non conformità al ruolo di punto di riferimento dell’opposizione al sindaco Gualtieri.
E insomma i giorni passano, e il fantasma di Michetti aleggia sul Campidoglio come monito all’interno del centrodestra, dove Giorgia Meloni ha deciso, a suo tempo, per il professore (motivo per cui poi, vista la periclitante situazione durante la campagna elettorale, con Michetti assente dai dibattiti con gli altri candidati e a rischio gaffe, lo ha quasi quasi commissariato). Avete visto che cosa succede a far correre un cavallo non a prova di vittoria (per giunta civico)? E’ la domanda retorica di chi, a destra, non ha gradito la scelta. Se non riparte Roma, non riparte l’Italia, diceva Michetti a pochi giorni dal ballottaggio, ancora con l’aria del Mister Wolf. Ma a destra già si pensava ad altro (altri).