Roma Capoccia
Ecco il piano di Patanè per i trasporti. Intervista all'assessore
Parla l'artefice della strategia sulla mobilità portata da Gualtieri a Draghi: "Per Roma servirebbero 11 miliardi"
Eugenio Patanè è il nuovo assessore alla Mobilità. È stato lui a consegnare a Gualtieri la lista delle opere che servono per dotare Roma di una rete di metropolitane adeguata a una grande Capitale europea che il sindaco martedì ha portato al presidente del consiglio Mario Draghi. Che c’era dentro? “Ci stava che tra ammodernamento di quelle esistenti e nuove linee da qui al 2033 per Roma servirebbero 11 miliardi”, dice ridacchiando. E in effetti la cifra suscita un sorriso: è più di quanto il fondo investimenti del ministero prevede in quel periodo per tutte le città italiane. “Noi – racconta – vorremo volare alto, occuparci di programmazione e invece siamo costretti a fare i conti con la realtà. Dopo che il tram 3 è deragliato più volte per via delle foglie ho dovuto scrivere ad Atac perché la pulizia dei binari avvenga regolarmente, per essere sicuro sono costretto a farmi inviare le foto”.
Negli uffici dell’assessorato sono ancora giorni di assestamento. Si trasportano scatoloni, si cercano di far funzionare telefoni e computer. Nella stanza dell’assessore ci sono ancora poche cose. Ai muri una mappa della città e una grande fotografia con scritto “Ciao Mario”. È Mario Di Carlo, assessore alla Mobilità di Roma ai tempi della giunta Veltroni, scomparso prematuramente nel 2011. Per Patanè, che ne fu capo segreteria, è un mentore. “Speriamo che da dov’è adesso possa aiutarci, qui dobbiamo affidarci anche al soprannaturale per rimettere a posto le cose”. Durante i suoi primi giorni Patanè ha incontrato i dipendenti del dipartimento, i lavoratori di Atac, Roma Metropolitane, Agenzia per la Mobilità e Atac. Come ha trovato la grande e non efficientissima macchina del trasporto pubblico romano? “Atac è in concordato preventivo, Roma Metropolitane in liquidazione, qui in dipartimento sono rimaste ottime, ma scarsissime risorse. Quando ero qui con Di Carlo c’erano quattro direttori e nove dirigenti, oggi ci sono due direttori e nessun dirigente. Nel corso degli anni questa che dovrebbe essere la macchina dello sviluppo di Roma è stata completamente svilita”.
Sui trasporti come sarà la Roma del 2026, dopo Gualtieri? “Avremmo una Roma più servita su ferro, abbiamo una strategia su tre assi: accelerazione sulle metropolitane, forte investimento sui tram e un grande accordo con Rfi sul nodo ferroviario di Roma”. Partiamo dalle metro… “Riusciremo a inaugurare soltanto la stazione Colosseo della metro C entro ottobre 2024, ma metteremo in piedi tutta la progettazione definitiva dell’intera rete: i prolungamenti della A da Battistini a Monte Mario e Monte Spaccato, quello della B da Rebibbia a Casal Monastero, ma soprattutto il completamento della linea C fino a Clodio e la metro D. Su tutte queste tratte speriamo di partire con i lavori entro fine consiliatura”. Su tram e treni invece? “Realizzeremo i quattro tram del pacchetto giubilare – Verano-stazione Tiburtina, il Termini-Vaticano-Aurelio, il tram della Palmiro Togliatti e la Termini-Giardinetti. I progetti definitivi sono quasi pronti e poi potranno partire le gare. A questi si aggiungono altre sette nuove linee per cui c’è il progetto di fattibilità".
"Con Rfi invece vogliamo accelerare su alcune cose: la chiusura dell’anello ferroviario, il quadruplicamento di Ciampino, la stazione di Pigneto, che sarà una King's Cross romana, un crocevia tra le linee regionali e metro C, ma anche il raddoppio della Bracciano-Cesano, della Roma-Guidonia, della Fl7 e Fl8 che vanno verso Napoli. Renderle linee metropolitane a tutti gli effetti è fondamentale: ogni giorno ci sono 600-700mila pendolari che arrivano qui, se i treni funzionano, svuotiamo le consolari da chi viene in auto perché ritene l’offerta ferroviaria inadeguata. Perché invece avete deciso di cancellare la funivia Casalotti-Battistini già finanziata? “Un’opera che passa sopra le case con piloni di 10 metri difficilmente riuscirebbe davvero a essere realizzata, sarebbe martellata dai ricorsi, butteremmo tempo e denaro”. Rinnovo vertici di Atac, si fanno i nomi di diversi dirigenti della milanese Atm… “Deciderà il sindaco che ha tenuto per sé la delega alle Partecipate, è ovvio che se mi chiede cosa penso di Giana, Tulli o Zorzan (dirigenti Atm, ndr) non posso che rispondergli che sono tra i migliori trasportisti che ci sono in Italia”. Il destino di Roma Metropolitane? “Entro un mese e mezzo la faremo uscire dallo stato di liquidazione, si chiamerà Roma Infrastrutture per la Mobilità”.