Roma Capoccia
L'ultimo scontro di civiltà nei bus romani sono le catenelle
Lo scorso 7 dicembre dicembre Atac aveva attuato quanto un mese prima era stato deliberato dal ministero della Salute, ossia ha fatto sparire i "sistemi" di separazione tra viaggiatori e conducenti. Gli autisti però sono insorti e le cordicelle tornate
In un certo senso sono anche un esercizio di creatività. Si possono vedere di plastica, di tessuto, di gomma, realizzate a zig zag con lo scotch o disposte a ics con il nastro bianco e rosso dei cantieri stradali. Tra il pubblico, i viaggiatori in cerca di spazi vitali però, non stanno riscuotendo un grande successo. Sugli autobus dell’Atac da qualche giorno sono tornate le famose catenelle.
Con una disposizione operativa lo scorso 7 dicembre dicembre l’azienda ha attuato quanto un mese prima era stato deliberato dal ministero della Salute, e cioè che sulle “vetture dotate di separazione integrale del posto conducente, non risultano più necessarie le catenelle di separazione”. Ma la paura di contrarre il Covid ha convinto gli autisti a ribellarsi alla decisione. E così se non è l’azienda ad attrezzare gli autobus, sono loro a provvedere alla bene e meglio all’installazione delle cordicelle. In una grottesca corsa alla più originale, naturalmente ben documentata sui social network.
Dal canto suo Atac ha stigmatizzato il comportamento dei suoi autisti spiegando che “si tratta di iniziative prese a titolo personale e che l’azienda sta attenzionando”. Per adesso però, a parte le dichiarazioni, non sono stati presi provvedimenti disciplinari. Eppure la scelta di rimuovere le cordicelle non è stata presa a caso. Con la rimozione dei separatori è possibile finalmente aprire di nuovo – sui bus più nuovi, che in Atac sono i modelli Citymood, Urbanway e Citelis – la porta d’accesso anteriore delle vetture. In questo modo i flussi di salita e discesa dai mezzi diventano per gli utenti più sicuri. Non solo. Con la rimozione delle cordicelle, solitamente disposte a più di un metro dalla cabina del conducente, si riesce anche a guadagnare un po’ di spazio in più, fino a un terzo, un grande vantaggio che può contribuire a evitare pericolosi assembramenti. Un punto non da poco visto che da novembre la capienza consentita sui mezzi pubblici è tornata all’80 per cento. La questione, ovviamente, è finita anche sui tavoli tra sindacato e municipalizzata insieme alla sospensione dello smart working e i bonus per i servizi durante le feste, ma per adesso gli autisti non sembrano intenzionati a mollare. Ad Atac a questo punto potrebbero almeno inventare un premio per celebrare la fantasia: la catenella dell’anno. (g.d.r.)