Roma Capoccia
Che futuro per Acea
Nei piani della giunta, la multiutility dovrà occuparsi sempre più di rifiuti
Carlo Calenda ne auspicava la fusione con Ama, in Fratelli d’Italia invece temono da sempre che Acea voglia “mangiarsi” la parte più profittevole, lo smaltimento dei rifiuti, lasciando alla municipalizzata di via Caldero de la Barca quella poco redditizia ma costosa della raccolta e dello spazzamento. E Gualtieri? Che ruolo immagina il sindaco dem per la multiutility controllata dal Campidoglio? Sicuramente l’ex ministro dell’Economia è stato il primo a riunire intorno allo stesso tavolo i vertici di Ama e Acea. Grazie all’intervento della multiutility – che ha dato il via libera a conferire ulteriori tonnellate di rifiuti nel suo inceneritore in provincia di Frosinone –, alcuni mesi fa, si è sventato il rischio dell’ennesima crisi della spazzatura. Nel comunicato inviato a giornali e agenzie per dare la notizia si leggeva: “Per la prima volta le due società partecipate si sono confrontate sulle possibili sinergie legate ai rispettivi piani industriali e su nuovi investimenti. Questa nuova partnership potrà favorire uno stabile rafforzamento della dotazione impiantistica della Capitale”. Come potranno tradursi in azioni concrete queste intenzioni? Alcuni scenari cominciano a delinearsi. Venerdì scorso, con una delibera di giunta, il Campidoglio ha dato mandato ad Acea di partecipare al bando Pnrr per “la realizzazione di impianti innovativi di trattamento-riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili”. Lunedì, inoltre, l’ufficio di Valutazione d’impatto ambientale della Regione Lazio ha dato parere positivo in conferenza dei servizi alla realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di San Vittore. Permetterà ad Acea di trattare ulteriori 186mila tonnellate di rifiuti l’anno, che si aggiungono alle 397mila tonnellate già trattate dall’impianto.
In un’intervista al Sole 24 Ore l’ad di Acea Giuseppe Gola ha confermato l’intenzione dell’azienda di incrementare gli investimenti nel settore rifiuti. “Nel 2021 – ha ricordato – abbiamo fatto tre acquisizioni e oggi abbiamo una capacità installata di circa 2,3 milioni di tonnellate trattate. Puntiamo ad arrivare entro fino 2024 a 3 milioni, andando avanti su processi autorizzativi e realizzazione di impianti”. Tra questi potrebbe esserci anche la nuova discarica. Acea infatti possiede anche Idea 4 Srl, la società proprietaria dell’ex cava di Magliano romano che oggi ospita rifiuti inerti. L’iter autorizzativo per trasformarla in invaso per la spazzatura prosegue in Regione, anche se i comuni del territorio sono sul piede di guerra.