Roma Capoccia
Pagare multe online è quasi impossibile: il Comune di Roma ci guadagna
Dai primi giorni di dicembre riuscire a pagare una contravvenzione è molto più complicato. Gimkana insensata, sistema lacunoso. Ecco come il Campidoglio spinge i cittadini a pagare il 30 per cento in più
Le telefonate di lamentela arrivano in continuazione, alle associazioni di consumatori o direttamente alla polizia municipale. Il motivo è che dai primi giorni di dicembre riuscire a pagare una contravvenzione a Roma è molto più complicato. Se fino a novembre a chi trovava il classico tagliandino sul tergicristallo dell’auto bastava fare un salto dal tabaccaio per pagare la multa entro i fatidici 5 giorni, ovvero in forma ridotta del 30 per cento, ora è possibile solo via web e in maniera piuttosto complicata.
Occorre armarsi di una notevole dose di pazienza per una gimcana digitale della durata variabile, ma non meno di una mezz’ora, se va bene. Il pagamento, infatti, è possibile solo via web sul portale di Roma Capitale, attraverso il sito PagoPa della pubblica amministrazione. E questo taglia fuori molte persone, tra chi non ha ancora lo Spid e chi, soprattutto tra gli anziani, non ha consuetudine con i pagamenti digitali.
Tutto nasce dal fatto che, a fine novembre, è scaduta la convenzione per il pagamento tramite Sisal e Ancitel, ovvero i sistemi che consentivano di sbrigare la pratica nelle tabaccherie abilitate. La comunicazione arriva dal Dipartimento risorse economiche del Comune di Roma trasmessa alla Polizia municipale. Il 28 gennaio a tutti i dirigenti dei vigili giunge la circolare del comandante Ugo Angeloni dove si precisa che “l’operante deve rilasciare sul veicolo solamente il bollettino di conto corrente postale e trattenere il modulo prestampato Ancitel e Sisal”. Ma poi si rammenta che “tale pratica deve costituire attività assolutamente residuale rispetto all’utilizzo di smartphone e relativa stampante”.
Già, perché i nuovi tagliandini che gli automobilisti si ritrovano sul veicolo escono da piccole stampanti portatili in dotazione ai vigili. Dove però non vi è alcun codice a barre o “qrcode” per procedere a un pagamento rapido, ma nemmeno un numero di conto corrente per pagare col bollettino. Le uniche modalità previste sono tramite il portale di Roma Capitale, dove però il procedimento non è affatto intuitivo e bisogna districarsi tra parecchie opzioni prima di trovare quella giusta: o tramite PagoPa oppure con la carta di credito direttamente sul portale. Prevista anche l’opzione dell’ufficio postale o bancario, ma solo dopo “essersi muniti della specifica avvisatura PagoPa che si dovrà previamente scaricare e stampare” dal sito di cui sopra (ma a quel punto allora è meglio procedere direttamente sul portale). Si può anche usare l’home banking, se dotato di circuito Cbill, e comunque sempre codici scaricabili dal sito bisogna inserire. Infine, si prevede anche la possibilità di recarsi presso le ricevitorie Sisal e Lottomatica, cosa assai strana visto che la convenzione con Sisal è scaduta. Tra l’altro sul tagliando si legge che “il pagamento in misura ridotta del 30 per cento può essere effettuato solo entro il quinto giorno successivo alla violazione”, mentre dovrebbe esser possibile fino al quinto giorno dalla notifica, cioè quando la contravvenzione arriva a casa.
Insomma, se prima pagare una multa per un semplice divieto di sosta era facile, ora la faccenda è assai più complicata. E a chi non è digitalizzato, è praticamente escluso il pagamento in forma ridotta. “Ci auguriamo che possano essere ripristinati i servizi di pagamento facilitato attraverso ricevitorie e sportelli postali o bancari, o magari attraverso gli smartphone come avviene per le strisce blu, così da consentire anche ai cittadini non informatizzati di effettuare il pagamento risparmiando sulle spese di notifica e spedizione”, osserva Alessandro Marchetti, segretario del Sulpl Roma (sindacato unitario). “Molti cittadini protestano, spero si trovi presto una soluzione”, aggiunge Marchetti. Nel frattempo, vi auguriamo di tutto cuore di non prendere una multa.