Roma Capoccia

Bilancio dei primi sei mesi: Gualtieri, Raggi e Alemanno. Classifica

Cesare Coldilana

L'attuale sindaco della Capitale è quello che ha lavorato e speso di più nel primo semestre in carica

Fra qualche giorno, sarà un semestre che la Giunta Gualtieri è formalmente in carica. In questi sei mesi, l’Amministrazione  ha adottato un totale di 939 provvedimenti. Il dato emerge analizzando sia l’attività del sindaco (le ordinanze) che quella della Giunta (delibere e memorie) che quella del Consiglio comunale (delibere, ordini del giorno e mozioni).
Gualtieri, eletto il 21 ottobre 2021, da quando si è insediato ha adottato 143 ordinanze. La sua Giunta ha approvato 277 delibere e 33 memorie. E in Consiglio sono state votate 39 delibere, 203 ordini del giorno e 101 mozioni. Al secondo posto di questa classifica, c’è l’Amministrazione di Gianni Alemanno, in carica da fine aprile 2008 a metà giugno 2013. Nei primi sei mesi di attività, Alemanno adottò 248 ordinanze. La sua Giunta 268 delibere. All’epoca non veniva catalogato lo strumento della “memoria di Giunta”, poco più di un post-it con scarso valore giuridico. Il Consiglio comunale, nel primo semestre di attività con Alemanno sindaco, adottò 39 delibere, altrettanti ordini del giorno e 38 mozioni. In totale, 880 provvedimenti.
Medaglia di bronzo va all’Amministrazione guidata da Virginia Raggi: in sei mesi, 156 ordinanze, 145 delibere di Giunta, 27 memorie. Poi 150 delibere di Consiglio – ma il dato è “drogato” dalla presenza di 92 delibere di riconoscimento di debiti fuori bilancio e 31 di copertura di lavori eseguiti in somma urgenza: tutti atti dovuti – 66 ordini del giorno e 30 mozioni.
Chiude all’ultimo posto della produttività l’Amministrazione di Ignazio Marino, eletto il 12 giugno 2013 e dimessosi il 31 ottobre 2015. Nel primo semestre, Marino sindaco adottò 171 ordinanze. La sua Giunta 148 delibere (la catalogazione delle memorie di giunta è stata introdotta sotto di lui a inizio 2015). L’Aula Giulio Cesare portò a casa 37 delibera, 27 ordini del giorno e 76 mozioni, per un totale generale di 630 atti assunti.


E, a proposito di assunzioni, c’è un secondo elemento che spicca. Il costo per il funzionamento degli uffici. Quando il nuovo sindaco si insedia, deve “coprire” una serie di uffici alle dirette dipendenze sue e della Giunta. Dal Capo di Gabinetto, al Capo staff, dall’ufficio stampa, al portavoce, ad alcuni dei direttori apicali. Gli stipendi sono fissati e dipendono dai titoli di studio e dalle qualifiche. Poi c’è l’aggiunta delle indennità, decise in via autonoma dal sindaco, legate a una serie di elementi come la produttività, il ruolo ricoperto e via dicendo. Sono tutte funzioni essenziali senza le quali l’Amministrazione non può funzionare. 
Però le cifre ondeggiano. E anche qui vince Gualtieri: ha assunto più persone e speso in totale di più degli altri. Su 277 delibere di Giunta approvate, 98 sono state dedicate ad assumere 110 persone esterne. In pratica più di una delibera su 3 è stata dedicata a organizzare gli uffici. L’impegno di spesa totale è appena sotto i 5 milioni e 700 mila euro, con uno stipendio medio di 51mila 700 euro annui lordi ad assunto.


In realtà, però, quello che pagava meglio i collaboratori è stato Alemanno: 83 assunti nel primo semestre ricevevano uno stipendio medio di poco sopra i 52mila euro lordi annui. Se invece si guarda quanta “energia” è stata assorbita nel primo semestre per organizzare gli uffici, vince su tutti Ignazio Marino: il 44 per cento delle delibere di giunta approvate è servito per assumere qualcuno dei 92 collaboratori della prima ora che ricevevano uno stipendio medio di 50,3 mila euro lordi annui.
Di sicuro l’ultima in questa classifica è la Giunta Raggi: 56 assunti con 50 delibere e uno stipendio medio lordo annuo di meno di 46,3 mila euro a persona. Insomma, Gualtieri spende di più e “lavora” di più. Raggi ha speso di meno e di meno ha prodotto.