Roma capoccia
Ama assume nuovi dipendenti ma la monnezza rimane
La municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti a Roma ha annunciato 665 nuove assunzioni. Ma tra assenteismo e vecchi strumenti di lavoro i problemi rimangono: "Non esistono soluzioni a breve termine", ci dice Andrea Giuricin
Ama, la municipalizza che si occupa della raccolta di rifiuti a Roma, ha annunciato 665 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Bene, si penserà, ecco i rinforzi per risolvere l’atavico problema della monnezza romana. Se non che Ama ha già settemila dipendenti e un tasso di assenteismo, stando ai dati del primo trimestre 2022, del 18 per cento. Facendo un veloce calcolo le nuove assunzioni coprirebbero poco più della metà degli assenti giornalieri (1.260 circa) portando in dote, teoricamente, 120 assenteisti in più – pagati dai cittadini con la Tari (la tassa sui rifiuti).
Andrea Giuricin, ricercatore presso l'Università Bicocca di Milano che segue principalmente tematiche legate ai trasporti, dice al Foglio: “La raccolta dei rifiuti di Roma costa alla città il 70 per cento in più rispetto ai best case scenario italiani. Con un risultato oggettivamente scadente”. Sulla questione assenteismo, continua Giuricin, “Ama ha un tasso record. Atac, l’azienda municipalizzata per i trasporti di Roma, che è tutt’altro che un esempio di efficienza ha, per esempio, un tasso di assenteismo del 12 per cento: sei punti percentuali in meno rispetto alla municipalizzata dei rifiuti. Basterebbe quindi arrivare a questo livello, che non sarebbe comunque ottimale, per recuperare almeno 420 dipendenti che corrispondono quasi al totale delle nuove assunzioni”.
Ma non è solo l'assenteismo a rendere inefficiente il lavoro dei suoi settemila dipendenti. Dal report del 2019 di Ama, circa 1.500 dipendenti risultano essere idonei parziali (in modo permanente o temporaneo) o inidonei (permanenti o temporanei) alla specifica mansione assegnata. Numeri che riducono ulteriormente il personale a disposizione per tenere pulite le strade della città. "Prima di fare nuove assunzioni", continua Giuricin, "sarebbe meglio riformare e migliorare l’organico a disposizione". Non esattamente quello che ha fatto in questi mesi il nuovo inquilino del Campidoglio. Basti pensare che lo scorso anno la giunta Gualtieri era arrivata a erogare un bonus ai dipendenti che avessero garantito certi standard di presenza nel perido che comprende le festività di Natale, tra il 22 novembre e il 9 gennaio. Come se i rifiuti andassero in vacanza.
L’inefficienza, spiega poi Giuricin, non è solo da attribuire alle carenze di personale ma anche “alla bassa percentuale di raccolta differenziata, circa il 43 per cento, che c'è a Roma. A Brescia, ad esempio, è oltre il 77 per cento”. Soluzioni di breve periodo non esistono e sebbene “il termovalorizzatore proposto dalla giunta Gualtieri potrebbe essere di enorme aiuto per risolvere il problema rifiuti, allo stato attuale l’unica cosa da fare è riformare Ama. Fintanto che la municipalizzata rimane gestita così dal comune, senza gara, è un problema più che una soluzione. Queste riforme dovrebbero essere inserite nel Ddl concorrenza per rendere davvero efficienti le aziende pubbliche”, conclude Giuricin.
I problemi per Ama non si fermano solo al personale. La mappa dei giri che i camion con i netturbini devono fare per pulire la città, come riporta il Messaggero, è vecchia di oltre 30 anni: è stata stilata nel 1985 e aggiornata nel 1995. Il risultato è che tanti quartieri che all’epoca erano meno popolati o addirittura non esistevano oggi si trovano scoperti. Per esempio, nel primo Municipio ci sono esercizi commerciali che non si vedono neppure recapitare la bolletta della Tari. Ma non finisce qui: dei camion che trasportano i netturbini, i cosiddetti squaletti, solo il 60 per cento è in funzione il restante 40 per cento è in manutenzione. La speranza a questo punto è che Ama abbia assunto, tra i nuovi dipendenti, un cartografo e un meccanico (che non abbiano problemi ad andare al lavoro).