L'annuncio
Leodori vuole il Lazio: "Per le primarie ci sono anch'io"
Il vicepresidente della Regione Lazio fa sul serio, vuole essere lui il successore di Nicola Zingaretti. All'evento al laghetto dell'Eur vanno in scena le prove di un campo "larghissimo"
La notizia non sconvolge nessuno. D’altronde sono tutti qui per questo. Comunque da ieri pomeriggio è ufficiale. Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio, fa sul serio, vuole essere lui il candidato del centrosinistra per il Lazio del dopo Zingaretti. “Mi candido alle primarie”, ha annunciato con sullo sfondo i canottieri che vogavano a tutta forza sul laghetto dell’Eur. E chissà che non voglia arruolare anche loro. Non sorprenderebbe. Perché la candidatura si presenta all’insegna dell’unità e della convergenza. E in effetti ad ascoltarlo sono venuti proprio tutti. Ci sono ovviamente gli esponenti di AreaDem, la corrente del ministro Dario Franceschini, di cui Leodori fa parte. A partire dal senatore Luigi Zanda, dalla consigliera regionale (e moglie di Franceschini) Michela Di Biase, anche lei a lungo in odore i candidatura. Poi: il segretario regionale Bruno Astorre, la presidente dell’Assemblea capitolina capitolini Svetlana Celli, i consiglieri Andrea Alemanni e Antonio Stampete, l’ex presidente della Pisana Mauro Buschini e il presidente del Municipio XIV Marco Della Porta. Ma non è una riunione di corrente. Leodori, politico sconosciuto ai più, è però un abile tessitore di alleanze. E su questo vuole costruire la sua candidatura. Parole d’ordine: inclusività, campo largo, dialogo. Il motto lo ruba a Enrico Berlinguer: “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”. Alle eventuali primarie per ora l'unico avversario in campo è l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, ma non è detto che per evitare una lotta fratricida si cerchi un candidato di mediazione: il nome che circola è quello di Enrico Gasbarra.
Intanto sul laghetto dell’Eur si vedono mondi diversi che si incontrano. C’è l’assessora grillina al Turismo Valentina Corrado (con l’ex capogruppo M5s in Campidoglio Giuliano Pacetti che ora lavora nel suo staff), i consigliere grillini Devid Porrello e Loreto Marcelli. Manca solo Roberta Lombardi, ufficialmente impossibilitata per un impegno personale. C’è invece l’ex 5 stelle, oggi in Europa verde Marco Cacciatore, presidente della commissione regionale Rifiuti che scherza: “Noi eravamo abituati ai panini con la porchetta alla Magliana, qui sì che sanno organizzare le cose”. Fanno un salto all’Eur anche il consigliere regionale di + Europa Alessandro Capriccioli, il consigliere capitolino di Demos, Paolo Ciani, i segretari regionali di Sinistra italiana, Leu e Europa Verde: Massimo Cervellini, Riccardo Agostini e Filiberto Zaratti. Poi i sindaci che meritano dividendi politici (governano le città della provincia che hanno salvato Roma con le loro discariche): quello di Albano, Massimiliano Borelli, e quello di Colleferro, Pierlugi Sanna. Convergenze. Basteranno?