Roma Capoccia
Il governo salva le metro di Roma: una norma per non lasciare due linee senza treni
Con un articolo all'interno del decreto Infrastrutture l'esecutivo permette ad Atac di dilazionare le manutenzioni dei treni e non interromprere o ridurre il servizio. In vista del Giubileo 2025 arrivano anche norme agevolate su Via, manutenzioni strade e interventi per l'accoglienza dei pellegrini. Sulle metro la speranza è che Draghi completi il finanziamento per la linea C
“Salvate la metro di Roma!”. Il grido del Campidoglio era arrivato a palazzo Chigi come un sos urgentissimo. Il rischio era che metro B e metro C rimanessero senza treni. La ragione? Assenza di manutenzioni. Lo stesso problema che ha tenuto chiusa la sera la linea B da metà aprile alla scorsa settimana del mattino e che da ieri, e per i prossimi 18 mesi, costringerà gli utenti della A, dopo le 21, a cercare i bus sostitutivi. Per le stazioni i problemi erano e sono le banchine e i sistemi antincendio, per i treni, invece, la questione si chiama revisioni: quelle intermedie (solo su alcune parti delle vetture) per la metro B e quelle generali per i convogli della linea verde, il check up completo dei treni che dura tra i cinque e gli otto mesi per vettura.
Come racconta l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè: “Già oggi le frequenze sono ridotte perché molti treni sono andati in revisione, ma con la C rischiavamo di perderne uno al mese e finire senza mezzi”. E quello che spiega l’assessore è confermato dai numeri: dei 13 treni della linea verde, ce ne sono attualmente in circolazione solo 8, con tempi di attesa saliti da 7 a 10/11 minuti. Ancora peggio sulla B, dove dei 35 mezzi che compongono la flotta solo 21 stanno viaggiando in questi giorni. A salvare i romani ci ha pensato l’esecutivo che ha accolto le richieste dell’assessore. Ieri il consiglio dei ministri ha approvato un articolo all’interno del decreto Trasporti che recita: “Nelle more dell’effettuazione degli interventi manutentivi programmati, al fine di evitare interruzioni o limitazioni nell’erogazione dei servizi di trasporto, è possibile autorizzare l’esercizio del servizio prescrivendo le necessarie misure di mitigazione”. In pratica, dopo una perizia effettuata da un tecnico di sicurezza ferroviaria i treni potranno continuare a circolare e Atac avrà la possibilità di dilazionare le manutenzioni riducendo i disagi. “Purtroppo – dice Patanè – in 5 anni la precedente giunta non ha fatto nulla sulle manutenzione e noi ci siamo in emergenza”. Perché non si ripeta una situazione come quella romana il governo ha inserito nel decreto anche un’altra novità: chi gestisce metro e treni regionali dovrà inviare al ministero report periodici sulle manutenzioni. In caso di ritardi o mancata effettuazione dei lavori scatteranno le multe, con sanzioni fino a 500mila euro.
Ma non ci sono solo le manutenzioni: Roma aspetta i fondi per le metropolitane. Due mesi fa il ministro Enrico Giovannini in una conferenza stampa ha annunciato il decreto che stanzierà alla Capitale poco più di 1,6 miliardi per la linea C. Oltre 600 milioni di euro serviranno al Campidoglio per la stazione Venezia, mentre i restanti 990 milioni copriranno il 60 per cento del costo per realizzare la tratta T2 da Venezia a piazzale Clodio. Dove trovare il restante 600 milioni? La domanda è più importante di quel che appare. Senza questi soldi i fondi stanziati sarebbero inutilizzabili. Tecnicamente si tratterebbe di finanziare un lotto costruttivo, senza un’autonomia funzionale. Questo la legge lo vieta. Il Campidoglio all’inizio sperava in una deroga legislativa, ma adesso l’auspicio è un’altra: ottenere ulteriori fondi per completare la tratta. “Per Roma – sostiene Patanè – serve una legge speciale che ci consenta di fare un importante passo in avanti sulla realizzazione delle metro”. Si vedrà.
Intanto il governo per migliorare la situazione del trasporto pubblico nella Capitale entro il Giubileo del 2025 ha previsto regole eccezionali, in analogia di quanto fatto per interventi inseriti nel Pnrr, con misure di accelerazione delle procedure per la Valutazione di impatto ambientale. Inoltre, per la manutenzione delle strade comunali e lo sviluppo di quelle d’ingresso in città sarà possibile stipulare convenzioni con l'Anas come centrale di committenza. Anche per gli affidamenti relativi alla realizzazione dei lavori e all'approvvigionamento di beni e servizi utili ad assicurare l'accoglienza dei pellegrini si applicheranno le misure di semplificazione già previste per il Pnrr.