(foto Ansa)

roma capoccia

Dal 5 al 9 luglio, in Piazza Vittorio, Fratelli d'Italia si mostra (e si conta)

Marianna Rizzini

All'Esquilino Meloni tenta di imporre la sua leadership in vista delle Regionali del prossimo anno. Con un messaggio a Salvini: qui a Roma comandiamo noi

Cinque giorni per sottolineare indirettamente, sul piano locale, quello che nel centrodestra accade sul piano nazionale. Cinque giorni di dibattiti, dal 5 al 9 luglio, in piazza Vittorio, cuore dell’Esquilino,  giorni in cui Fratelli d’Italia si riprende simbolicamente lo spazio mediatico che a un certo punto era stato occupato dalla Lega, negli anni in cui sembrava inarrestabile l’avanzata salviniana su Roma (non per niente Matteo Salvini faceva a gara con l’ex sindaca Virginia Raggi per il trofeo di più attento alla legalità e alla sicurezza, con tanto di foto e video in diretta nel momento dell’abbattimento delle villette dei Casamonica).

“Piazza Italia”, si chiama, l’evento ideato dal vicepresidente della Camera e deputato di FdI Fabio Rampelli dopo il primo lockdown, con l’intento di riflettere su come, diceva allora, “ribellarsi al declino economico”. E oggi, nella cornice di una piazza a lungo identificata come luogo dell’anima e delle contraddizioni della sinistra dei diritti e della multietnicità, del cinema e della letteratura, ma anche di una non sempre facile inclusione, la destra non salviniana si mostra attraverso una serie di eventi e panel – tra gli altri, ci saranno focus sulle eccellenze italiane, sul turismo, sulla globalizzazione, sulle manifatture – e attraverso la presenza di Giorgia Meloni, attesa con un suo discorso.

 

Non sarà una manifestazione monocorde, nel senso che gli ospiti arriveranno anche da altri partiti, e sono previsti spazi ricreativi anche orientati a ribadire il concetto già espresso dalla leader di FdI un anno fa, nel corso dell’edizione precedente dell’evento: “Facciamo risorgere Roma”, diceva allora Meloni, “e poi ciaone a tutte le altre capitali”. E sarà anche un’occasione, “Piazza Italia”, per contarsi sul territorio, in vista della sfida delle Regionali 2023, anche per evitare di ripetere la trafila non vittoriosa che aveva portato all’individuazione del nome di Enrico Michetti per la corsa a sindaco, poi vinta da Roberto Gualtieri. Non ci si vuole insomma ritrovare a doversi riunire più volte in pochi mesi con gli alleati per individuare il candidato. E, in un momento in cui gli equilibri nel centrodestra mutano e in cui la futura partita per la premiership entra nel cono di luce, in attesa del vertice tra i leader nel post comunali, la piazza romana offre a Giorgia Meloni il palcoscenico ideale. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.