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Roma Capoccia

Chi è Francesco Rocca, l'avvocato che Meloni vuole presidente del Lazio

Domenico Di Sanzo

Gioventù bruciata e rinascita del candidato di FdI. Da ragazzo lo chiamavano “Ketchup”, e infatti sta bene su tutto. Underdog e araba fenice: ora è il presidente della Croce Rossa

Piace più fuori che dentro. E forse proprio per questo motivo il premier Giorgia Meloni, in un impeto di decisionismo, lo ha imposto ai suoi dirigenti. Francesco Rocca, candidato alla presidenza della regione Lazio, unisce il centrodestra. Con lui Fratelli d’Italia – con tutta probabilità – vincerà evitando di stravincere. “Non è che Rocca piaccia più di tanto a Lega e Forza Italia, piuttosto rispetto a un candidato di partito può limitare l’exploit della nostra lista, perciò gli altri del centrodestra si sono affrettati a dire che apprezzano la sua candidatura”, dice al Foglio con più di un pizzico di malizia un dirigente laziale del partito della Meloni.

 

Infatti Rocca, avvocato penalista e presidente della Croce Rossa, ha battuto sul tempo l’europarlamentare Nicola Procaccini e Fabio Rampelli, “padre” politico della presidente del Consiglio, vittima dell’ennesimo parricidio dopo l’esclusione dalla squadra di governo. Con tanto di post velenoso della moglie di Rampelli, Gloria Sabatini, giornalista del Secolo d’Italia che su Facebook ha scritto “La facevo più intelligente”, con riferimento scontato alla donna di Palazzo Chigi. Il post poi è stato rimosso, ma sta già facendo il giro di tutte le chat del centrodestra, tra i sorrisini compiaciuti di salviniani e berlusconiani.

 

Rocca batte Rampelli. Ostia vince su Colle Oppio. Eh sì perché il legale, da anni impegnato nel sociale, viene comunque da una militanza giovanile nel Fronte della Gioventù. “Lo chiamavano Ketchup, ma non so dirti il motivo, erano gli anni ’80, militava nel Fronte e come molti della sua generazione è finito in un giro di droga”, spiega chi lo conosce da sempre. Salvo poi precisare: “Credo che proprio da quella esperienza lui abbia cominciato un percorso personale e professionale che lo ha portato a essere ciò che è ora e se vendeva droga era solo per potersela procurare e non chiedere i soldi ai genitori”.

 

Rocca è trasversale, apprezzato dal mondo cattolico, eppure non ha mai rinnegato il suo passato nel Fronte. Gli stessi trascorsi del più “politico” Rampelli, che però aveva creato il suo quartier generale nella sezione di Colle Oppio, dietro il Colosseo. L’avvocato Rocca invece parte dalla periferia, gioventù bruciata e rinascita. Il cinquantasettenne non rinnega nemmeno la sua condanna per spaccio. “Ho fatto il conto con la giustizia, mi sono fatto un anno di arresti domiciliari e ho cominciato un proficuo percorso di recupero”, ha spiegato Rocca in un’intervista a La Stampa. Araba fenice e underdog. Ecco perché piace a Meloni.

 

E in effetti “Ketchup”, il ragazzo che bazzicava il Fdg di Ostia, fa una bella rimonta. Studia Giurisprudenza ai domiciliari e si laurea in tre anni. Passa dalla Fiamma tricolore alla Caritas, “sempre in prima linea nel sociale”, da avvocato difende alcuni pentiti di mafia e finisce sotto scorta per cinque anni negli anni ’90, poi colleziona incarichi nel settore della sanità pubblica. I suoi estimatori ricordano, in particolare, l’esperienza all’Ospedale Sant’Andrea, nominato dall’allora governatore di An Francesco Storace. “Quel casermone che vedevamo dal raccordo sembrava irrecuperabile, invece lui ce l’ha fatta”, dicono i suoi amici in Fratelli d’Italia.

 

I detrattori, invece, gli puntano il dito contro per la nomina di Marcello De Angelis come suo portavoce in Croce Rossa. De Angelis è stato deputato del Pdl, ma anche ex esponente di Terza Posizione, già condannato a cinque anni e mezzo di carcere per associazione sovversiva e banda armata. E c’è chi tira in ballo i suoi rapporti con Gianluigi Torzi, il broker molisano coinvolto nell’inchiesta sugli affari della Segreteria di stato ai tempi del cardinale Angelo Becciu. Rocca è estraneo ai fatti e si difende con caparbietà: “Conoscevo Torzi perché, nell’ambito delle mie attività professionali, ero nell’'advisory board' di una sua società dal 2019, una realtà i cui componenti erano figure specchiate”. Ora c’è da pensare alla corsa per il Lazio. E Rocca l’ha spuntata nella gara interna a FdI proprio perché, come il Ketchup, sta bene su tutto.