Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della visita (Ansa)

Roma Capoccia

Tre giorni per mostrarsi al meglio, in vista dell'Expo, tra la Vela, l'Appia e l'Opera

Marianna Rizzini

Sono le parole di Kerkentzes (“good luck”) a far sperare Roma, che è candidata con Riad e Busan. "Ci faremo trovare pronti per aprile", ha promesso Gualtieri, mentre Meloni ha definito "priorità nazionale" la candidatura della Capitale

Tre giorni sotto esame: Roma è arrivata ieri sera soddisfatta al termine delle 36 ore da candidata all’Expo 2030, ore in cui il segretario generale del Bie Dimitri Kerkentzes, accompagnato dal presidente del Comitato per la candidatura di Roma Expo 2030 Giampiero Massolo e dal direttore generale Giuseppe Scognamigli, ha incontrato il sindaco Roberto Gualtieri, la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e i ministri Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso e Andrea Abodi, per verificare lo stato di avanzamento della candidatura e l’impegno delle istituzioni, e ha visitato l’area di Tor Vergata, designata per l’esposizione previo lavoro di “rigenerazione” attorno alla Vela di Calatrava su progetto di Carlo Ratti.

 

Partendo dalla fine, sono le parole di Kerkentzes (“good luck”) a far sperare Roma, candidata con Riad e Busan, in attesa della visita ispettiva di aprile e mentre la “campagna elettorale” per la candidatura prosegue (già cento i paesi in cui la città è stata presentata come sede per l’Expo). Il segretario generale del Bie, racconta un testimone, dopo aver attraversato l’Appia Antica sotto la guida di Mario Tozzi e aver assistito al teatro dell’Opera alla prova generale dell’Aida, ha avuto anche con il ministro dello Sport Abodi una prima interlocuzione sul tema del coinvolgimento dei giovani, in vista dell’evento del 2030, con Tor Vergata catalizzatore naturale.

 

L’Expo dovrebbe essere un regalo per i bambini di oggi che saranno i giovani di domani, questo il concetto chiave espresso durante la visita di Kerkentzes dai rappresentanti delle istituzioni (e Roma era sotto osservazione anche rispetto alla tenuta dell’accordo tra opposizione e maggioranza rispetto all’evento). La candidatura di Roma è una candidatura “valoriale”, non commerciale, questo il filo conduttore della tre giorni (“ci aspettano giorni di duro lavoro”, ha detto Massolo).

 

“Ci faremo trovare pronti per aprile”, ha promesso Gualtieri, mentre Giorgia Meloni, al termine dell’incontro con Kerkentzes, ha definito “priorità nazionale la candidatura di Roma” e ha ribadito il “massimo impegno del governo” per il suo successo: l’Italia ha tutte le carte in regola per ospitare un grande evento mondiale all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della rigenerazione urbana. Con un occhio alla candidatura di Odessa “di cui apprezziamo la candidatura” con iniziative mirate anche alla ricostruzione.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.