Roma Capoccia
I vigili non lavorano per strada, e allora i loro gabbiotti diventano pezzi d'arte
Cabin Art è un progetto artistico di rigenerazione urbana per trasformare sei delle vecchie strutture in street art. Al bando di concorso hanno partecipato 608 artisti under 35: "Roma è partita tardi, ma stiamo recuperando alla grande"
Sono i gabbiotti di riparo dei vigili urbani. Che vengono sempre meno utilizzati. E così, invece di eliminarli, il Campidoglio ha deciso di trasformarli opere d’arte. Così è nato Cabin Art, progetto artistico di rigenerazione urbana per trasformare 6 gabbiotti dei vigili in street art. Di queste strutture in città se ne contano 108 e risalgono agli anni ‘90, nati per dare riparo dalle intemperie alla polizia locale. Negli ultimi anni, però, ne vengono utilizzati solo una quindicina. Perché? Da una parte c’è la cattiva manutenzione: molti sono obsoleti, senza riscaldamento o aria condizionata, o sono stati oggetto di atti vandalici. Dall’altra, c’è che i vigili in strada sono sempre meno: al momento il corpo è composto da circa 5.700 unità, di cui più della metà impiegato negli uffici. All’organico mancano almeno 3 mila unità, basti pensare che nel 2010 il totale era di 7.200 vigili. Nell’ultimo biennio, a fronte di 700 pensionamenti, si sono registrati solo 161 nuovi ingressi. Poi c’è il tema dell’utilizzo. “Il nostro compito principale dovrebbe essere la viabilità, gli incidenti, le rimozioni, insomma il lavoro su strada. Invece svolgiamo sempre più funzioni di controllo del commercio abusivo e sgomberi o altre mansioni. Se mi occupo del traffico, il gabbiotto serve. Se devo fare le multe a chi vende borse false, allora no”, fa notare Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sindacato unitario lavoratori polizia locale.
Ieri, intanto, sono stati inaugurati gli ultimi due lavori: Al suono di Roma, di Leonardo Crudi, a piazzale Labicano (Porta Maggiore) e Rifiorire, di Nian, a Tor Pignattara. “Mi sono molto divertito. Non ho stravolto la struttura e mi piace pensare che l’opera parli alla città e al quartiere”, sostiene Leonardo Crudi. Gli altri artisti coinvolti sono Federica Mancini (intervento artistico a piazza Vittorio Emanuele II), Andrea Piccinno (via Petroselli), Vittorio Pannozzo (Circ. Gianicolense) e Motorefisico (Villa Carpegna). Al bando di concorso hanno partecipato 608 artisti under 35 e ora si interverrà su altri 6 gabbiotti (al costo di 6.500 euro l’uno). “È un importante progetto di rigenerazione urbana che vedrà coinvolti tutti i municipi: invece di smaltire le strutture abbiamo deciso di donargli vita artistica così da diventare punti attrattivi dalla periferia al centro”, osserva Lorenzo Marinone, consigliere comunale dem delegato del sindaco alle politiche giovanili. “Sulla street art Roma è partita tardi, ma stiamo recuperando alla grande”, aggiunge Marinone.