Francesco Rocca e Roberto Gualtieri (Lapresse)

Roma Capoccia

Il termovalorizzatore come tema di dialettica interna trasversale (nel Pd e in FdI)

Marianna Rizzini

I distinguo sulla costruzione dell'impianto si fanno strada tanto fra i sostenitori di Schelin quanto in alcune fila del partito di maggioranza. Due partite parallele che si giocano fra Comune e Regione

Due partite corrono parallele, tra Comune e Regione, attorno alla parola “termovalorizzatore”. Impianto che il sindaco Roberto Gualtieri sta mandando avanti (l’iter amministrativo è partito, Acea Ambiente ha manifestato interesse) e a cui guarda fin dai giorni in cui, sotto il governo Draghi, il progetto pareva poter viaggiare sotto occhi nel complesso trasversalmente favorevoli. E però tutto è cambiato, in un anno, a partire dal governo nazionale e da quello regionale. E anche se il neo governatore di centrodestra Francesco Rocca, dopo aver incontrato il sindaco, cinque giorni fa, ha detto di aver riscontrato “grande serenità e sinergia, nessun momento di divisione, comune volontà di avere un dialogo forte” che porti a migliorare il progetto, sottotraccia, sia a destra sia a sinistra, qualche resistenza si affaccia, riflettendosi nei dubbi che serpeggiano nel Pd di Elly Schlein, dove, prima dell’estate, si dovrà nominare il nuovo segretario romano, ma anche in FdI.

 

Gli schleiniani non sono infatti fan sfegatati del termovalorizzatore, e l’elezione di un segretario di maggioranza potrebbe dare il via a un’intensa dialettica interna al Pd (per non dire “opposizione interna” al Pd sul tema), visti anche i borbottii di alcuni consiglieri dem in Campidoglio: c’è insomma chi, nel vuoto di potere locale, nell’area ora schleiniana, vive la presenza del sindaco, e del deputato e plenipotenziario del Pd romano Claudio Mancini, come qualcosa da controbilanciare anche attraverso il dibattito sullo smaltimento rifiuti, pur senza arrivare alla frase dell’ex sardina Jasmine Cristallo, ora membro della nuova direzione pd (“inceneritore a Roma? No. Basta un posacenere da borsa”). A destra, intanto, c’è chi, in Fratelli d’Italia, vorrebbe fare distinguo sulla dimensione e localizzazione del futuro impianto. In area rampelliana, in particolare, si sottolinea intanto la necessità di “lavorare prima sulla raccolta differenziata”. La scelta del nuovo segretario del Pd romano renderà esplicita la tendenza temporeggiatrice? Al momento si discute sui nomi, da quello, tra gli altri, del vicesegretario del Pd Lazio Enzo Foschi, considerato molto schleiniano nel suo voler “aprire il partito”, a quello della consigliera comunale Claudia Pappatà a quello di Marta Bonafoni, consigliera regionale e avamposto della mozione Schlein su Roma durante le primarie (che però, essendo consigliera regionale, al momento non potrebbe essere eletta segretaria del Pd locale). 
 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.