Roma Capoccia

Tutti all'aeroporto. Sognando Expo a Fiumicino

Gianluca De Rosa

Gualtieri, Salvini e Rocca allo scalo per l’inaugurazione del nuovo “molo”. Investimenti green e rimpianti sul Pnrr  

Tutto inizia con una battuta di Vittorio Sgarbi, qui in veste di sottosegretario alla Cultura: “Quando mi hanno detto vieni all’inaugurazione del nuovo molo, mi sono detto: ma di che parlano? Mica sto andando in un porto, e però aeroporto, aeromolo… insomma, ho capito che era la traduzione in pieno stile Rampelli di’ termina’l”. D’altronde il nuovo molo B dell’aeroporto Leonardo da Vinci è stato rimesso a nuovo e adeguato ai migliori standard ambientali, spiegano da Aeroporti di Roma (Adr), la società che gestisce lo scalo, con una filiera tutta “Made in Italy”. Parole e materiali di certa origine italica.  Questo pezzo del Terminal 1 (partenze e arrivi domestici e per l’area Schengen) era stato chiuso durante la pandemia. Rinnovato completamente con un forte impatto green. (esempio semplice: è stata aumentata la luce naturale per ridurre il consumo energetico per quella artificiale). Grazie alla collaborazione con il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, i passeggeri in partenza potranno ammirare l’ultima opera del Bernini, il ‘Salvator Mundi’.

L’inaugurazione si svolge nella piazza centrale. L’atmosfera per l’evento è alle stelle. Non c’è solo Sgarbi, ci sono un po’ tutti. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca, l’ad di Ita Airways Fabio Lazzerini (sempre per stare a glorie nazionali la compagnia volerà per prima questa mattina alle 7 dal nuovo molo), oltre ovviamente ai vertici di Adr, l’ad Marco Troncone e il presidente Claudio De Vincenti. D’altronde c’è da festeggiare. Per le festività pasquali Roma ha accolto più turisti dei tempi pre Covid. Un successone. E’ anche il primo investimento di Mundys, l’ex Atlantia dei Benetton, che ha cambiato nome dopo il delisting, che controlla al 99 per cento Adr. Il suo presidente, Giampiero Massolo, è anche il presidente del comitato per la candidatura di Roma. E dunque non si può non parlarne. Tutto si tiene in fondo: settimana prossima arriveranno nella Capitale gli ispettori del Bureau di Parigi, penultima tappa, prima della decisione di novembre: Roma o Riad? Il sindaco Gualtieri è convinto: “Abbiamo uno degli aeroporti migliori del mondo, un ulteriore punto di forza e credibilità per vincere l’Expo 2030”. Nel pomeriggio insieme a Massolo si è recato alla Farnesina dove il ministro Antonio Tajani aveva radunato oltre 200 rappresentanti di aziende –comprese quelle più conosciute a livello internazionale. Anche Salvini, che sa solleticare le platee, parte subito: “Sono perennemente in campagna elettorale, non per le comunali di Fiumicino, ma per Expo 2030 a Roma”.

 

Non contento il ministro si appiattisce sulle richieste del settore, ancora bruciato dalle scelte del governo Draghi di escludere gli aeroporti dal Pnrr. “E’ stato un errore escluderlo percé inquinante, andava aiutato a farlo meno”. Poi la promessa: “In sede Ue mi sono detto ulteriormente contrario a ogni ulteriore forma di tassazione”. Le parole convincono l’ad Troncone: “Escluderci – dice al Foglio – è stato miope, siamo rapidissimi nella progettazione e direzione lavori, mica male viste le scadenze al 2026, inoltre il costo della transizione ambientale sarà enorme per noi, un aiuto avrebbe fatto comodo, adesso chiediamo politiche di sviluppo che favoriscano la crescita, rispetto a possibili alternative, altrettanto miopi, di restrizioni o limiti al traffico”. Al settore aereo, tra i più inquinanti, la sfida ecologica mette paura, ma può anche essere un’opportunità. Sostiene Troncone: “  Se il settore aereo ha un’impronta carbonica deve generare attraverso la propria crescita le risorse per alimentare e pagare la transizione ambientale, sviluppo sostenibile significa indirizzare le risorse generate piuttosto che soffocarle”. Adr se n’è fatta promotrice “Noi – dice Troncone – stiamo  promuovendo una sorta di Cop del settore aereo: nei prossimi tre quattro anni il settore crescerà aumentando la sua impronta carbonica, per allora dovremmo avere una risposta tecnologica credibile, basata su riferimenti scientifici e parte di una politica industriale completa che passerà da biocarburanti e saf (sustainable aviation fuel)”.