oltre l'effetto Schlein
Il Pd riparte dal Monk. Ma alla prima riunione non c'è quasi nessuno
I dem romani provano a ripartire dal luogo schleiniano per eccellenza. Eppure alla primissima occasione per pianificare il futuro si presentano in non più di una ventina
“Vederci per pianificare il futuro lavoro”: era questo l’intento della riunione convocata al Monk, tempio musicale e trasversale della Roma gentrificata, luogo schleiniano dove la neo segretaria Pd ha lanciato mesi fa la sua campagna per le primarie. L’annuncio era stato dato da tre esponenti dem di peso, trasversalmente facenti capo a maggioranza e minoranza interna: trattasi di Marta Bonafoni, consigliera comunale schleiniana con lunga esperienza di lotta contro il caporalato nonché coordinatrice della nuova segreteria Pd; di Alessio D’Amato, già candidato governatore per il centrosinistra poi battuto nelle urne da Rocca ed ex assessore alla Sanità che al congresso ha sostenuto Stefano Bonaccini, e del sindaco di Fiumicino Esterino Montino, che del comitato per D’Amato era stato coordinatore (a lui è toccato, nella triste serata post-elettorale di febbraio, fare un bilancio: “L’astensionismo ci ha sicuramente dato un colpo molto forte, il centrosinistra non è stato in grado di riportare al voto la nostra base elettorale”, aveva detto Montino).
E insomma, ieri si dovevano raccogliere le forze per gettare il cuore oltre l’ostacolo della vittoria locale e nazionale delle destre: ci si immaginava dunque una risposta forte ed emotiva degli attivisti, se non dell’elettorato, di fronte alla prospettiva di una ripartenza con traversata nel deserto. E però – vuoi perché nei primi giorni lavorativi dopo le vacanze pasquali la pigrizia può fare brutti scherzi, vuoi per disaffezione nonostante l’abbrivio sondaggistico del nuovo Pd schleiniano – nella sala del Monk i convenuti erano, come si può vedere dalla foto pubblicata qui sopra, pochi se non pochissimi, roba da non raggiungere la ventina. E insomma, chi pensava che con il nuovo corso dem Rocca non potesse più dormire sonni tranquilli, ieri nel Pd romano si ricredeva, ché la “pianificazione del lavoro” non sembra, al momento, incendiare gli animi democratici (depressi o distratti si capirà).