Roma Capoccia
Il centrodestra espugna (persino) la Fiumicino Pd. Gualtieri asserragliato
Colpo all'autostima del partito dem che vede scivolarsi dalle mani gran parte del Lazio. E intanto a Roma il primo cittadino è alle prese con le proteste sulla nuova Ztl da parte dei tassisti
Uno, due, tre, quattro, cinque: cinque comuni che vanno al centrodestra. Ma lo schiaffo, per il Pd, prende plasticamente le sembianze del sindaco sconfitto di Fiumicino Esterino Montino, uomo chiave del Pd laziale, già coordinatore del comitato per la campagna elettorale dell’ex candidato del centrosinistra per la Regione Lazio Alessio D’Amato. Montino, superato sul litorale da Mario Baccini dopo due mandati, finora aveva resistito in una regione sempre più meloniana. Si diceva infatti al Nazareno, nei momenti tristi della sconfitta elettorale nazionale, che soltanto partendo dal Lazio (prima governato da Nicola Zingaretti), da Roma (con il sindaco Roberto Gualtieri) e da Fiumicino (con Montino, appunto), si poteva sperare di risalire la china. E però, oltre a Fiumicino, si colorano di nero, verde e azzurro Latina, Pomezia, Terracina e Ferentino, lasciando al centrosinistra San Cesareo, Santa Marinella e Valmontone. I ballottaggi restano nella terra di mezzo, con rischio di generare altro scontento. Resta dunque solo, asserragliato in un Campidoglio-fortezza, il sindaco Gualtieri, alle prese con le proteste per la nuova Ztl. Ci si mettono anche i tassisti: 650 titolari di vetture hanno fatto ricorso al Tar, dopo aver lanciato petizioni on-line. I tassisti temono che il nuovo provvedimento tolga sì dalla circolazione le automobili più inquinanti, ma costringa una fascia della popolazione a comprare una nuova auto che possa circolare (e i tassisti romani lavorano con taxi euro 4 diesel).
Fatto sta che la disfatta di Fiumicino, con il vincitore Baccini che commentava la vittoria al grido di “il nostro amore per Fiumicino ha vinto…i cittadini hanno voluto il cambiamento e la discontinuità per una città proiettata nel futuro”, ha dato un colpo all’autostima non altissima del Pd locale, alle prese anche con la questione “elezione dei segretari dem di Roma e Lazio”, ancora avvolta dalla nebbia. A Roma, infatti, si deve eleggere il successore di Andrea Casu, ora deputato, e l’uomo che fino a poco fa si considerava in pole position, il coordinatore della mozione Schlein nella capitale Enzo Foschi, vicesegretario Pd Lazio, è tallonato da vari aspiranti alla poltrona, da Giovanni Zannola a Paolo Emilio Marchionne a Ludovico Di Traglia a, come nome outsider, Marta Leonori. Per Lazio invece si parla di Daniele Leodori, ex vice di Zingaretti con delega al bilancio, “delfino” del compianto Bruno Astorre.