Roma Capoccia

 Le due grane di Gualtieri: i rifiuti e la Cgil. E sul termovalorizzatore sindacato e sinistra si compattano

Gianluca De Rosa

Luglio sarà il mese decisivo per l'impianto con la pubblicazione della gara. Intanto i contrari approfittano della nuova emergenza rifiuti per attaccare il sindaco

Dal welfare ai rifiuti, dai contratti integrativi per i dirigenti ai trasporti, è un po’ di tempo che non passa giorno senza che la Cgil attacchi con comunicati e  dichiarazioni di fuoco il sindaco Roberto Gualtieri. Ieri durante una commissione capitolina Trasparenza il delegato della Cgil ha accusato il Campidoglio di aver scelto una “strada opaca nella progressione delle carriere”. Ma l’attacco più duro è arrivato sui rifiuti. Ieri pomeriggio il sindacato ha pubblicato un rapporto sulla situazione rifiuti e trasporti in città, un sondaggio realizzato insieme a Federconsumatori su 765 romani tra i 16 e gli 85 anni. I numeri, che scoperta, sono impietosi. Insufficienze nette per la raccolta dei rifiuti (voto 4,7 su 10) e trasporti (4,9 su 10). Il rapporto è stato commentato  dal segretario generale della Cgil di Roma e Lazio Natale di Cola: “I romani non solo bocciano senza appello la gestione dei rifiuti, ma per la prima volta denunciano l’assenza totale di fiducia sul fatto che le cose possano cambiare. Questo dato ci dice che, come più volte abbiamo denunciato, con questo piano industriale dell’Ama non si potranno avere risultati diversi da una gestione quotidiana dell’emergenza”. Inutile dire che il centro del piano industriale è il termovalorizzatore. Da subito la Cgil si è scagliata contro l’impianto.


E in Campidoglio sono convinti che molti degli attacchi che arrivano dal sindacato si spieghino così: il sindaco ascolta tutti, ma fa di testa sua. Lo ha fatto anche sul termovalorizzatore. Luglio è un mese decisivo per il destino dell’impianto. Secondo il cronoprogramma fin qui rispettato dal Campidoglio entro fine mese sarà pubblicata la gara per la realizzazione del progetto del consorzio guidato da Acea che ha vinto la manifestazione d’interesse. Il primo serio passo verso il nuovo impianto.


A palazzo Senatorio insomma non ha stupito che nello stesso giorno del duro attacco della Cgil poche ore prima in piazza del Campidoglio protestasse il comitato no al termovalorizzatore. C’era l’ex assessore ai Rifiuti del IX Municipio Alessio Lepidini – che sull’argomento ha abbandonato giunta e partito – ma soprattutto l’ex deputato e portavoce del Pd di Nicola Zingaretti Marco Miccoli. Al sindacato e a un pezzo di sinistra dem, sempre lo stesso giorno, si sono aggiunti anche due ex Legambiente come Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. Non due persone a caso, ma tra gli esperti più ascoltati da Annalisa Corrado, l’ingegnere che è stata scelta da Schlein come responsabile Ambiente della sua segreteria (prima della nomina era contrarissima all’impianto, ora a chi prova a contattarla suggerisce: “Sentite Flavio”, nel senso di Alivernini portavoce di Schlein). In un articolo pubblicato sull’inserto romano di Repubblica attaccavano duramente il sindaco. “L’amministrazione Gualtieri – scrivevano – vive nel futuro più che nel presente, affidando i destini di Roma a eventi e opere ‘straordinarie’”. E ancora: il termovalorizzatore è “una soluzione fuori luogo e fuori tempo per ragioni tecnologiche e ambientali”. Insomma, Gualtieri pensa a un maxi impianto invece di occuparsi di gestire l’ordinario che significa, scrivono sempre i due: “Strade e piazze della città ridotte a poco meno di una discarica, l’Ama allo sbando senza nemmeno i camion per svuotare i cassonetti e nessun impegno concreto per estendere finalmente a tutta la città la raccolta ‘porta-a-porta’”. Noi umilmente ci chiediamo cosa sarebbe successo se le giunte precedenti (in Campidoglio e in Regione) si fossero occupate di dare una soluzione strutturale al problema. Forse oggi occuparsi dell’ordinario sarebbe stato più semplice? 


La questione però è innegabile. Roma è tornata a essere sommersa dai rifiuti. Ama è senza il 50 per cento dei mezzi per la raccolta ché attendono la manutenzione, il Tar ha annullato la gara per i nuovi camion e Gualtieri ha dovuto chiedere aiuto al governo per risolvere il problema. Intanto sta cercando di noleggiare 40 mezzi, mentre il presidente di Ama Pace ha firmato un accordo sindacale per aumentare le ore di straordinario nella speranza di avere netturbini anche la domenica e nei giorni festivi. Non c’è dubbio dunque che sull’ordinario urga intervenire. E però dietro il pasticcio di camion e squaletti senza manutenzione, l’origine di tutti i problemi di oggi, a palazzo Senatorio qualcuno, forse con un eccesso di paranoia, comincia a pensare che possa esserci anche una sorta di boicottaggio interno, di boicottaggio sindacale. “La modernizzazione di Ama e la sua trasformazione in un’azienda efficiente sta proseguendo a volte anche con scossoni e contraccolpi quando si cambiano cose consolidate”, ripete spesso Gualtieri.