Roma Capoccia
Il parcheggio che non piace alla Cassazione
I giudici scrivono al sindaco di Roma contro il cantiere del Giubileo. Il Tar intanto salva la riqualificazione di piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini
Ambulanti, autodemolitori, ambientalisti e adesso persino i giudici della Corte di Cassazione. Sono i nimby del Giubileo, pronti al ricorso o alla moral suasion pur di fermare i cantieri che non gli piacciono. Il Giubileo del 2025 con i suoi 184 interventi per un totale di quasi 3 miliardi rappresenta per la capitale la grande occasione per cambiare la città: aggiustarla, ripulirla, ammodernarla. Ma bisogna evitare un rischio: che chiunque in qualche modo subirà disagio da uno dei cantieri, si metta in testa di fermarlo. Le lamentele, basta fare una ricerca tra i ricorsi al Tar, non mancano. E se ieri Gualtieri ha potuto esultare per la pronuncia del Tribunale amministrativo che ha bocciato il ricorso di una ventina di ambulanti che stava tenendo sotto ricatto uno dei più importanti cantieri per l’Anno santo, quello di piazza di Cinquecento, al sindaco, che per il grande evento è commissario di governo, era sopraggiunta solo pochi giorni prima l’ennesima grana. Una roba non da poco. Da piazza Cavour i giudici della Corte di Cassazione hanno fatto sapere al primo cittadino che i lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato proprio tra il palazzaccio e Castel Sant’Angelo non s’hanno da fare. Gli ermellini sono contrari. L’operazione da 32 milioni di euro e 393 posti auto fa parte dei sette nuovi parcheggi interrati inseriti negli interventi giubilari e da realizzare in project financing (gli altri sono lungotevere Flaminio, Prati degli Strozzi, via Guido Reni, piazza Risorgimento e largo Capponi). Contro l’intervento si era già schierata l’associazione Carte in regola che spiegava: “Non ravvisiamo alcun interesse pubblico dell’intervento”, sostenendo che il parcheggio farebbe un “danno paesaggistico” per colpa di “rampe, ascensori e griglie di aerazione in uno dei luoghi più suggestivi di Roma”, ma ricordando anche la vicinanza a un altro parcheggio interrato (quello di piazza Cavour, con 394 posti aperti al pubblico). Motivi validi o meno, quel che è certo è che, sollecitato dai giudici della Cassazione, il sindaco si è subito messo di fino per capire come risolvere la delicata questione diplomatica. Una soluzione non è stata ancora trovata. Una cosa però è certa: il parcheggio di Castel Sant’Angelo, come gli altri sei previsti per il Giubileo, da cronoprogramma avrà il certificato di collaudo solo nel quarto trimestre del 2025, insomma, a Giubileo finito.
Ancor più surreale è la vicenda ambulanti. Fino a martedì scorso un ricorso al Tar di 20 di loro – che hanno le loro postazioni sparse tra piazza dei Cinquecento e alcune vie limitrofe – ha bloccato i lavori da 30 milioni di euro per la riqualificazione della piazza, l’ingresso della città da Stazione Termini. Uno dei principali cantieri per l’Anno santo, un intervento che la capitale attende da anni insomma era bloccato per le bizze di un manipolo di ambulanti che non volevano accettare di spostare le postazione di pochi metri.
Il Tar inizialmente aveva dato loro ragione accogliendo la richiesta di sospensiva, e fissando l’udienza di merito al prossimo cinque settembre. In Campidoglio ci si strappava i capelli in cerca di una soluzione. Si era arrivati persino a immaginare di cantierizzare comunque la piazza e le vie adiacenti, lasciando i banchi degli ambulanti all’interno del cantiere. Su richiesta degli avvocati di Roma Capitale però l’udienza di merito sulla sospensiva è stata anticipata a martedì. I giudici hanno respinto, definendo “inammissibile” la richiesta degli ambulanti che hanno le loro postazioni in piazza dei Cinquecento (di fronte alla stazione Termini), mentre per capire se saranno spostati anche quelli che hanno i banchi nelle vie adiacenti bisognerà aspettare l’udienza fissata per il 5 settembre. Intanto, ieri, è arrivata un’altra decisione importante legata al Giubileo. Il Consiglio di Stato ha respinto la sospensiva e fissato al 24 agosto l’udienza di merito per discutere il ricorso di Wwf, comitati di cittadini e associazioni ambientaliste contro il termovalorizzatore di Santa Palomba, che sarà realizzato dal sincato proprio grazie al ruolo di commissario straordinario per il Giubileo. Il Tar aveva dato ragione a Gualtieri, ma gli ambientalisti hanno fatto ricorso ai giudici di palazzo Spada.