Roma Capoccia
Respighi con Fischer, un film dedicato a Roma e un ponte Italia-Ungheria per iniziare
Appuntamento alle 19.30 per inaugurare la nuova stagione sinfonica dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia con "Trilogia Romana", un film diretto tra i due paesi e tra la collaborazione di Michele dall’Ongaro e Iván Fischer
“Spero di vedere più gente possibile in sala perché il programma che presentiamo è di straordinaria bellezza”. Così Michele dall’Ongaro, presidente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, a poche ore dall’inaugurazione della nuova stagione sinfonica. Quella che inizia ha un filo diretto con l’Ungheria del direttore Iván Fischer. “Italia e Ungheria sono da sempre due paesi molto amici – dice il maestro – e qui a Roma terminiamo il “Bridging Europe Festival” iniziativa nata dal desiderio di creare ponti, amicizia, in un momento storico contraddistinto dalle numerose guerre. La musica deve creare legami, è nostro dovere farlo”. Quest’anno l’Accademia ne creerà molti anche con nuovi artisti, istituzioni, paesi. Una mano tesa a chiunque voglia godere della bellezza e lasciarsi cambiare dalla musica.
Il sipario si alza oggi 12 ottobre alle 19.30 (in replica domani alle 20.30 e sabato alle 18) con la “Trilogia romana” di Ottorino Respighi e alcune pagine corali del periodo romano di Franz Liszt. Il tutto accompagnato dalle immagini del regista Yuri Ancarani che in collaborazione con Fischer ha creato un film dedicato a Roma che accompagna la musica. “Siamo prima di tutto di fronte a musica bella – continua Fischer – che riesce a stimolare, direi visivamente, l’ascoltatore. Respighi dipinge la musica su tela, questo è un merito non da poco. Nell’opera c’è un livello visivo e acustico. Il primo è esaltato dalle immagini del film che accompagnano la musica”. Respighi scrive i primi due numeri nel 1916 con l’obiettivo di creare un vero percorso “dei sensi” stimolati da vari aspetti della città. A eseguire la prima di “Fontane di Roma” e “Pini di Roma” è proprio l’orchestra ceciliana diretta da Antonio Guarnieri. “Eseguire oggi questa partitura – dice il presidente – è un modo di riaffermare il legame che unisce orchestra e città. L’Accademia di Santa Cecilia si sente ‘istituzionale’ grazie a una storia lunga circa cinquecento anni”.
Da domenica poi Fischer ritorna sul podio questa volta con la Budapest Festival Orchestra, una delle più prestigiose formazioni europee, in un omaggio alla cultura ungherese. “Sono molto contento di dirigere qui anche con la mia orchestra. Siamo sempre alla ricerca di nuovi stili e la serata che proponiamo è a prova tangibile di questa ricerca”.