Roma Capoccia

A San Pietro in bicicletta. La ciclabile del Giubileo

Gianluca De Rosa

La via Francigena per ciclisti tra le opere “improrogabili” per l'Anno santo. Chiusa la conferenza dei servizi, i lavori, che dureranno 10 mesi, dovrebbero partire a gennaio

Arrivare dall’ospedale San Filippo Neri a San Pietro in soli venti minuti di energica pedalata. Se non ci saranno intoppi, durante il Giubileo del 2025, gli aspiranti pellegrini ciclisti potranno percorrere gli ultimi chilometri della via Francigena per arrivare in Vaticano via bici (ma anche a piedi). Tra i principali interventi giubiliari – quelli improrogabili e urgenti – c’è anche il prolungamento di oltre un chilometro della parco lineare di Monte Ciocci-Monte Mario, la pista ciclabile che collega oggi il San Filippo Neri a Monte Ciocci – il colle dei baraccati di “Brutti, sporchi e cattivi” – passando per Monte Mario, Pineta sacchetti e la Balduina, seguendo il percorso della ferrovia urbana FL3. Per arrivare fino a San Pietro, la nuova ciclabile passerà sul vecchio ponte ferroviario per poi imboccare una galleria che, attraversata la Città del vaticano, su una rampa, come uscendo da una botola, condurrà i ciclisti in quello che oggi è un parcheggio di Ama su via Nicolò V. Da qui la ciclabile proseguirà o per la passeggiata del Gelsomino, per arrivare a stazione San Pietro, o per via Cavaliggeri, fino alla basilica.

L’opera, considerate rilevantissima, è stata finanziata per cinque milioni di euro, ma il costo potrebbe essere di sei. Rete ferroviaria italiana (Rfi), che è il soggetto attuatore dell’intervento, conta di colmare quest’extra costo con i fondi giubilari che, destinati a opere troppo indietro con la progettazione per essere completate in tempo, saranno redistribuiti . Lo scorso 30 settembre il Campidoglio ha approvato la determina dirigenziale che ha chiuso la conferenza dei servizi e approvato il progetto definitivo della nuova ciclabile. Il cantiere dovrebbe essere aperto a gennaio e completato in dieci mesi.  


Il progetto, sostenuto dai residenti dei quartieri limitrofi, ha incontrato però l’opposizione di alcuni comitati in merito a al collegamento tra Monte Ciocci e il vecchio ponte ferroviaro, considerato contorto e poco sicuro. Le proteste delle associazioni hanno convinto il Campidoglio a integrare l’intervento con un consolidamento dei tornati che salgono da via Angelo Emo a Monte Ciocci e con la progettazione di un percorso alternativo, “direttissimo”, di collegamento tra il colle e il vecchio ponte ferroviario. Tutto questo non sarà inserito nel progetto , perché comporterebbe ritardi, ma, è stato promesso dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ai comitati di quartiere, sarà inserito in questo intervento integrativo di Roma Capitale.