Roma Capoccia
Giornalai preoccupati per il nuovo regolamento: in 30 rischiano di chiudere
Le nuove regole del codice della strada della Capitale rischiano di far chiudere una trentina di edicole nel I municipio. Settore, quello degli edicolanti, già in forte crisi per il crollo delle vendite dei giornali
C’è un regolamento che minaccia le edicole della capitale. Non tutte sia chiaro. A rischiare sono principalmente una trentina di attività nel I municipio. Più in generale tutte quelle edicole che non sono più in linea con il nuovo codice della strada. Il regolamento che è stato approvato in giunta arriverà adesso nelle commissioni capitolini per poi essere vagliato dall’Aula Giulio Cesare. Ma sui suoi contorni ci sono ancora diversi dubbi. Intanto però la protesta è cominciata. Gli esercenti sono pronti alle barricate, anche perché per chiudere un’attività pretendono che gli sia fornito un nuovo chiosco, ma non hanno alcuna intenzione di pagare il costo del trasloco coatto.
Ieri l’assessora al Commercio del comune di Roma Monica Lucarelli ha partecipato a una commissione capitolina Trasparenza convocata per discutere l’argomento, ma i dubbi sono stati solo parzialmente sciolti. L’assessora ha sostenuto che il problema non sia il nuovo codice della strada, ma non ha fornito rassicurazioni agli esercenti che temono di diventare all’improvviso irregolari. Insomma, non è chiaro se il rischio di chiusura per circa 30 edicole del I municipio sia stato veramente scongiurato. Spiega il presidente della commissione Trasparenza, il consigliere di FdI Federico Rocca: “Molti edicolanti ricordano che gli adeguamenti al codice della strada sono avvenuti già anni fa, quando nel 2010 fu approvato il precedente regolamento, e da allora il codice della strada non è cambiato. Se sono stati fatti interventi dal comune che rendono ora irregolare le loro edicole – prosegue Rocca – non sta a lor spostarsi. Sono attività già in difficoltà è incredibile che la giunta si accanisca così”.
Le edicole, con il crollo della vendita dei giornali, anche a Roma continuano a chiudere. Nel I municipio lo scorso questa sorte è toccata a ben 14 esercenti. Qualche settimana invece è andata in scena una protesta promossa da diverse sigle sindacali. Tra le 19 e le 21 diverse associazioni di edicolanti in tutta Italia hanno lasciato accese le luci delle loro attività tutta la notte. Una manifestazione luminosa per chiedere al governo di rendere strutturali il credito d’imposta il bonus per la carta.