Roma Capoccia
L'assemblea capitolina chiede lumi sui poteri di Roma. Parla Rampelli (FdI)
Per il vicepresidente della Camera, "la Capitale ha urgente bisogno di trovare un suo spazio costituzionale, ma la maggioranza se ne occuperà"
Il ddl sull’autonomia avanza, e la riforma per Roma Capitale? Oggi, intanto, è in programma una seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina sul tema, alla presenza di alcuni parlamentari appartenenti a diverse forze politiche. La presidente dem dell’assemblea, Svetlana Celli, dopo aver promosso la seduta, auspicando una grande partecipazione in nome del fatto “che Roma è motore” dell’intero paese, ha invitato a “tenere viva l’attenzione affinché possa ripartire in tempi brevi l’iter della riforma”. “Possiamo ripartire proprio dal testo che nella passata legislatura aveva trovato la convergenza politica”, ha detto Celli, sottolineando che la riforma non sarebbe “la rivendicazione di una parte politica rispetto a un’altra, ma un’azione che deve vederci uniti per il bene delle romane e dei romani”.
Tra i punti-chiave, la macchina amministrativa “che ha bisogno di un cambio di passo imponente: oggi, purtroppo, possiamo paragonare Roma Capitale a un grande bolide di formula uno ma con un motore e un serbatoio di una utilitaria. Per tornare a essere una città forte, competitiva e attrattiva, moderna, innovativa e sostenibile, Roma ha bisogno di poteri e risorse adeguate alla sua grandezza e importanza”. Che cosa dice la maggioranza di governo? Per il vicepresidente della Camera di FdI e storico punto di riferimento della destra romana Fabio Rampelli “Roma ha urgente bisogno di trovare un suo spazio costituzionale, ma ha soprattutto bisogno di conquistare il cuore di molti italiani che, dalla seconda Repubblica in poi, vivono un pregiudizio verso la capitale che ha finito per danneggiarla fortemente”.
Roma, dice Rampelli al Foglio, “deve essere accolta dallo Stato italiano nella sua complessità e merita di vedere interrotto il suo declino anche in virtù di oggettive ragioni economiche che la vedono annoverata tra i territori con residuo fiscale, cioè con un saldo negativo tra le risorse che cede allo stato rispetto a quelle che riceve indietro”. L’attuale maggioranza se ne occuperà, dice il vicepresidente della Camera: “Porterà a conclusione il processo di riforma e puntualizzerà i nuovi poteri di Roma capitale, ma occorre che tutte le forze sane, culturali, economiche, sociali di tutta la nazione si smarchino dai campanilismi e scendano in campo per dare all’Italia una capitale vera, che competa con le altre capitali europee e occidentali. Il fatturato sarà per l’Italia intera e certo non solo per i cittadini romani”. Laroad map è tracciata, si vedrà.