Roma Capoccia
A Roma inizia la kermesse “Libri Come”. Intervista a Marino Sinibaldi
"Mi piacerebbe vedere lettori un po’ più curiosi e coraggiosi: uscite dalla vostra “comfort zone” letteraria", dice il curatore della manifestazione che si apre domani dall’Auditorium Parco della Musica
“Vorrei una manifestazione che non sia un’isola felice della letteratura, ma almeno una penisola, che si contamini con la realtà. E poi mi piacerebbe vedere lettori un po’ più curiosi e coraggiosi: uscite dalla vostra “comfort zone” letteraria, lasciate per qualche ora i vostri scrittori preferiti e seguite gli incontri con autori nuovi o poco conosciuti. Scoprite e sperimentate”. Marino Sinibaldi, ex direttore di Radio Tre, da anni è uno dei curatori di Libri Come, la manifestazione giunta alla XV edizione che si apre domani dall’Auditorium Parco della Musica, fino a domenica. La parola guida scelta per il 2024 è Umanità. “L’abbiamo decisa un anno fa, quando naturalmente era già scoppiata la guerra in Ucraina ma ancora c’era il conflitto in Medio Oriente. E’ una parola di straziante attualità, apparentemente semplice, in realtà complessa e impegnativa. La nostra capacità di restare umani è messa a dura prova dai conflitti che abbiamo di fronte davanti ai quali non sappiamo come reagire”, osserva Sinibaldi. Che poi spiega come il “restare umani” vuole porre l’accento anche sul confine sempre più labile nel rapporto tra uomo e macchine, e pensiamo soprattutto all’intelligenza artificiale, ma pure tra l’uomo e le altre specie animali del pianeta.
Non essere un’isola felice, dunque, ma contaminarsi e sporcarsi le mani con la realtà. Di Israele e Palestina si tratterà all’incontro inaugurale con Asmaa Alghoul e Selim Nassib che parleranno del loro libro “La ribelle di Gaza”; con David Grossman e Etgar Keret con “La pace è l’unica strada”; con Tamar Weiss-Gabbay con “La meteorologa”. Mentre il conflitto russo-ucraino sarà al centro dell’incontro con lo scrittore ucraino Andrej Kurkov e il premio Nobel per la pace Boris Belenkin. Di cultura russa parlerà invece Paolo Nori con la lezione “Una notte al museo russo”. Di conflitti si parlerà anche con Christian Rocca (“L’Ucraina siamo noi”), Donatella Di Cesare e Adriano Sofri. Ma poi si tratterà anche di politica italiana, violenza sulle donne (con Gino Cecchettin e il suo libro su Giulia) e molto altro.
Moltissimi gli incontri, le presentazioni, i dialoghi, le lezioni: Zero Calcare, Chiara Valerio, Gianrico Carofiglio, Diego Bianchi e Marco Damilano, Emanuele Trevi, Vinicio Capossela, Francesco Piccolo, Salvatore Merlo e Antonello Caporale, Claudia Durastanti, Michele Masneri, Mauro Covacich, Nicola Lagioia, Mario Desiati, Valeria Parrella, Roberto Vecchioni, solo per citarne alcuni (programma completo qui).
Libri Come è un festival di successo, così come la manifestazione della piccola editoria Più Libri Più Liberi, che va in scena a dicembre alla Nuvola. Ma in città come siamo messi? “A Roma c’è un grande impegno pubblico da parte del Comune sulle biblioteche (sono 40 distribuite nei 15 municipi, ndr) che, anche grazie al Pnrr, hanno ricevuto parecchi fondi. Biblioteche che, persa la funzione prima predominante di accesso ai libri, si stanno ridefinendo come luoghi di incontro. Andare alla biblioteca di zona è un come andare dal barbiere: serve a entrare in contatto le persone che ci circondano. Ci si va per connettersi al web, per leggere un giornale o partecipare a iniziative. E ci si conosce”, spiega Sinibaldi.
Più difficile il terreno delle librerie (e delle edicole). “Lì l’amministrazione può intervenire con aiuti, contributi per l’affitto o detassazione, ma alla fine la differenza la fa il mercato. Con la pandemia, però, abbiamo imparato che in questo settore editori, librerie, festival, autori devono fare squadra, perché nessuno si salva da solo. Per questo trovo un po’ sterili e corporativi certe polemiche delle librerie contro i festival”, continua l’ex direttore di Radio Tre. Che nel gennaio scorso ha dovuto lasciare la direzione del Centro per il libro e la lettura per volere del ministro Gennaro Sangiuliano, con conseguenti polemiche sullo spoils system messo in atto dal governo di centrodestra. E proprio Sinibaldi parteciperà insieme a Kurkov, Keret e Francesca Mannocchi all’evento conclusivo di domenica: “Come restare umani in tempo di guerra?”.