A Roma c'è pure chi legge. La “second life” delle biblioteche
Grazie ai fondi del Pnrr ne dovranno aprire 60 biblioteche entro il 2026, per ora sono 41. Si fa di tutto: rassegne culturali, presentazioni di libri, circoli di lettura, aiuto ai bambini per i compiti, corsi di italiano per stranieri, servizi nelle carceri... Ma i libri si prestano ancora
Il traguardo sono 60 biblioteche entro il 2026. Ora ce ne sono 41, distribuite sui 15 municipi della città, ma sono in fase di attuazione 19 nuovi progetti che verranno realizzati grazie ai fondi del Pnrr: 50 milioni per questi nuovi “poli civici”. La rete delle Biblioteche di Roma è un’istituzione in città, molto sostenuta dall’assessore alla Cultura Miguel Gotor, ma come accade in tutta Italia, e anche in Europa, si sono dovute reinventare, perché ormai in biblioteca non si va più solo per prendere libri a prestito. Sfatiamo però un luogo comune: anche adesso i libri si prestano ancora, in formato cartaceo ma anche in e-book, con numeri nell’ordine di 600-700 mila l’anno. Il prestito è gratuito, quindi un’ottima risorsa da sfruttare per chi non può permettersi grandi acquisti in libreria.
Le biblioteche, però, stanno vivendo una nuova vita. Si fa un po’ di tutto: rassegne culturali, presentazioni di libri, circoli di lettura, aiuto ai bambini per i compiti, corsi di italiano per stranieri, servizi di biblioteca nelle carceri. “Le biblioteche ormai sono diventate punti di riferimento nei quartieri, presidi culturali sul territorio. Ci vengono bambini a fare i compiti, adolescenti e universitari a studiare, ma pure genitori, adulti e anziani, a passare il tempo sfruttando i nostri servizi. Gli eventi sono sempre affollati ma anche la fruizione quotidiana è soddisfacente. In periferia diventano spesso gli unici luoghi di aggregazione”, spiega Giovanni Solimine, docente di biblioteconomia, presidente di Biblioteche di Roma dal febbraio 2023, dopo un commissariamento durato 2 anni e mezzo con la giunta Raggi. L’ultima nata è in via Costantino, a San Paolo. E a sfogliare la brochure dei 19 nuovi progetti a colpire sono l’architettura e il design, in alcuni casi davvero notevoli. Come il palazzetto di via Ostiense, il progetto nell’ex scuola Parini, la piazza coperta ad Arco di Travertino, il Polo Flaminio all’interno delle ex caserme di via Guido Reni, l’ex padiglione a Santa Maria della Pietà, l’ex fornace Veschi a Valle Aurelia. Più strutture vorrà dire più personale? “Adesso ci sono 200 dipendenti e un centinaio di collaboratori esterni. Abbiamo stimato che l’ideale sarebbe poter contare su 425 persone. Anche perché vorremmo promuovere sempre più aperture serali e nei week end”, aggiunge Solimine. Tra i progetti più curiosi, una biblioteca all’interno del Mercato Trionfale e una dentro il Castello di Cesano, quasi più a Bracciano che a Roma.