Misteri e nomi a destra
FdI non ha candidati certi alle Europee: ricorre l'ipotesi di Lollobrigida
Pochi profili non politici (la cosiddetta società civile), molti profili iper-politici (il cosiddetto inner-circle, più la classe dirigente). Ecco i nomi che si sussurano
Non c’è soltanto, a Roma, il perenne patema d’animo del Pd alle prese con il problema delle candidature per le Europee, con tanto di fantasmi shakesperiani che tornano (l’ex sindaco Ignazio Marino si candida con Avs) e di minacce del presente che imperversano (mosse di Giuseppe Conte in quel di Bari e non solo). C’è un parallelo, anche se meno eterno, patema d’animo a destra, riguardo alle candidature europee nella regione in cui il centrodestra governa con Francesco Rocca, ma in cui non si riesce comunque a stare tranquilli: si teme infatti che, a livello locale, gli attriti interni alla maggioranza, sommati agli annosi disequilibri tra questa e quell’area del partito della premier Giorgia Meloni, possano produrre piccoli ma fastidiosi “effetti Sardegna”, la regione dove è stata eletta per il centrosinistra la Cinque stelle Alessandra Todde: andare male per aver temporeggiato dove gli altri in teoria potevano andare peggio. Regna infatti ancora il silenzio sui nomi di FdI. E continua a regnare a dispetto del sussurrato mantra “i ministri si tengano pronti”, pensiero che, come ha scritto su questo giornale Simone Canettieri qualche giorno fa, circola al vertice di FdI, colorandosi anche, nel Lazio, di congetture su quelle che non si vorrebbe fossero correnti (meloniani, rampelliani, esponenti ibridi tra i due gruppi), ma che di fatto in qualche modo lo sono.
Rispetto al Pd di Elly Schlein, si sta ragionando in FdI in direzione opposta: pochi nomi non politici (la cosiddetta società civile), molti nomi iper-politici (il cosiddetto inner-circle, più la classe dirigente). Ed è in questo contesto che ha preso piede l’ipotesi di candidare, nella circoscrizione Centro, come nome di punta, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, catalizzatore di preferenze. Al secondo posto, sempre che non si candidi al primo posto in tutte le circoscrizioni Meloni stessa, figurerebbe un nome femminile (ipotesi nell’ipotesi: la consigliera regionale del Lazio Micol Grasselli). Altro nome sussurrato: quello del dirigente romano Stefano Tozzi. Intanto la Lega ha trovato certezza in Ciociaria: l’eurodeputata uscente Maria Veronica Rossi si ricandiderà, e farà la sua battaglia di preferenze interna con Mario Abbruzzese, ex presidente del Consiglio regionale. La lista Forza Italia-Noi Moderati si dichiara al lavoro intanto sulle liste e pensa ai numeri: superare il 10 dieci per cento.