Centrosinistra locale in subbuglio
Le liste pd per le Europee, Zingaretti non “prescelto” da tutti, e gli addii ad Azione
Le liste pd sono fatte, non senza l’ormai noto patema sul nome di Elly Schlein nel simbolo. E Nicola Zingaretti, che del Lazio è stato governatore, campeggia ora ufficialmente tra i prescelti. Ma chi sostiene Zingaretti, nel suo Lazio? E’ attorno a questa domanda che ci si rende conto che nel Lazio l’ex governatore può contare sì sui suoi fedelissimi (il segretario pd Roma Enzo Foschi e il consigliere Massimiliano Valeriani), su Area Dem e sul voto dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale e oggi segretario pd Lazio Daniele Leodori (che sostiene Zingaretti in primis per il territorio, per poi seguire per il secondo nome le indicazioni della segreteria e per sostenere come terzo nome il sindaco di Firenze Dario Nardella). Ma ci si rende conto anche che Zingaretti non può essere certo dell’endorsement di tutti quelli che ci si sarebbe aspettati di vedere schierati come un sol uomo. Ecco, su Facebook, il deus ex machina del Pd romano e non solo Goffredo Bettini dire che sì, se a Zingaretti viene chiesto di candidarsi Zingaretti fa bene ad accettare, ma che comunque lui esprime “apprezzamento” per le candidature del sindaco di Pesaro Matteo Ricci e per l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Non solo: in un altro post Bettini dice di condividere le dichiarazioni di Roberto Morassut (che sostiene Ricci). Ed ecco pure Mario Ciarla, capogruppo Pd in Regione, dichiarare di sostenere Tarquinio. Lo stesso Ricci, arrivando a Roma, si è detto orgoglioso di avere a fianco a lui il sindaco Roberto Gualtieri e “una parte importante del partito romano” (con il deputato e colonna del pd romano Claudio Mancini in testa). Chi sceglierà come secondo nome il Campidoglio? C’è chi dice sempre Tarquinio, anche se la sera dell’annuncio delle liste Gualtieri ha twittato “Forza Nicola”. E se nel Pd laziale e romano ci si schiera su linee interne, in Azione (sempre laziale e romana) gli ultimi giorni sono stati complicati: il gruppo denominato “Rinascimento Azionista” lascia il partito, per avvicinarcisi a Italia Viva. I nomi sono quelli di molti dirigenti locali: tra gli altri, Gianluca Navarrini, Francesco Capone, Pierluca Dionisi e il consigliere comunale Dario Nanni (che passa al gruppo Misto). I motivi: alcuni non vogliono allearsi con il Pd, altri trovano che Carlo Calenda governi in modalità “monarchia assoluta”, altri non hanno digerito il fatto di schierarsi con il centrodestra in Basilicata e altri ancora vogliono aderire alla lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa.