Foto via Getty Images

Roma Capoccia

Pure il gelato ormai è ormai diventato gourmet

Gianluca Roselli

Super classici e avanguardie. A Roma è un must: ognuno ha la sua gelateria preferita, pronto a difenderla in estenuanti dissertazioni con amici e parenti. Una lista

Le file fuori dai negozi più famosi stanno lì a dimostrarlo. Il gelato è uno dei prodotti che più si consuma in città. Con dati di vendite che in questi giorni di primavera raggiungono un vero e proprio boom (+ 12 per cento è la previsione rispetto al 2023 a Roma, +6 per cento è invece il dato italiano secondo Sigep). Con qualche esagerazione: per un romano in certe ore prendersi un gelato da Giolitti è diventato impossibile data la quantità di turisti, che bivaccano lì davanti con coni e coppette. D’altronde il gelato come si mangia in Italia è quasi impossibile trovarlo altrove. Mentre ormai un’ottima pizza la si può gustare anche all’estero, il gelato oltre confine è sempre una delusione. In città è un must: ogni romano ha la sua gelateria preferita, pronto a difenderla in estenuanti dissertazioni con amici e parenti. Per non parlare del fatto che il gelato risolve serate (“che si fa, andiamo a prendere un gelato?) e funziona anche per un primo appuntamento, meno impegnativo di un aperitivo o una cena.
 

Uno dei maestri gelatieri più noti in città è Marco Radicioni, titolare di Otaleg!, a Monteverde e a Trastevere (ma l’esordio fu ai Colli Portuensi). “Il gusto più venduto in assoluto è il pistacchio, poi vengono cioccolato al latte, crema, nocciola e stracciatella, che piace molto agli stranieri”, racconta Radicioni, noto anche per i suoi gusti “gastronomici”. Tra gli ultimi, amatriciana, carbonara, fritto di baccalà. Mentre, a tema estivo, oggi propone pesca e basilico oppure anguria e rosmarino. “Una parte della mia clientela fissa apprezza e vuole divertirsi. La gelateria ormai è un avamposto dove si può fare una vera esperienza gastronomica, oltretutto spendendo poco”, continua Radicioni. Altra gelateria molto nota in città è Neve di Latte, con cinque sedi, di cui la prima al Flaminio. “Abbiamo aperto quasi per gioco, col grande maestro gelatiere Ermanno Di Pomponio. Ora abbiamo ragazzi bravissimi ognuno responsabile di un negozio. Siamo una gelateria artigianale con grande attenzione alle materie prime e alla lavorazione, per l’estate suggerisco il nostro limone di Amalfi con foglie di basilico”, afferma il titolare, Roberto Tulli. La tendenza, per tutti, è usare meno zuccheri e gusti senza latte: il gelato è sempre più vegan, biologico, biodinamico. Neve di Latte ha aperto anche un bistrot, dove si pranza, sulla Nomentana. Mentre la sede di Otaleg! a Monteverde è anche caffetteria con torte e cornetti. “La scuola romana del gelato è un’eccellenza nazionale, con un approccio scientifico e grande attenzione alle materie prime. Poi diversi gelatieri si espandono proponendo praline e lieviti, addirittura panettoni e colombe”, osserva Annalisa Zordan, curatrice della guida Gelaterie d’Italia 2024 del Gambero Rosso.
 

Tra le molte certezze come I Gracchi, Fassi, Torcè, Petrini, Quadrani, Gourmandise, Consoli, ci sono poi anche alcune novità, come Stefano Ferrara Gelato Lab, sulla Portuense, famoso per il suo gelato in barattolo, e Greed Avidi di Gelato, di Dario Rossi, a Frascati, che ha da poco aperto anche in città, sulla Circonvallazione Gianicolense.

Di più su questi argomenti: