Orrore a Latina
Morto Satnam Singh, il bracciante ferito e abbandonato in strada
Il 31 enne era stato lasciato dal suo datore di lavoro davanti casa sua, con l'arto amputato posato accanto a lui su una cassetta della frutta. E' morto questa mattina all'ospedale San Camillo
Non ce l’ha fatta Satnam Singh, il bracciante indiano ferito in un incidente sul lavoro in un’azienda agricola della provincia di Latina. Invece di essere portato in pronto soccorso, nonostante avesse un braccio amputato, è stato abbandonato agonizzante dal suo datore di lavoro davanti a casa sua, con l’arto amputato lasciato accanto a lui sopra una cassetta della frutta. Il 31enne è morto ieri mattina al San Camillo di Roma dove era stato trasportato d’urgenza lunedì . Il titolare dell’azienda Lovato è adesso indagato per lavoro irregolare e omicidio colposo e omissione di soccorso. Non è chiaro se la feroce scelta di non soccorrere il bracciante sia stata dovuta all’assenza di permesso di soggiorno o alla mancanza di un contratto di lavoro. La vicenda comunque sembra uscita da un film sullo schiavismo nell’America dell’700. L’indignazione dunque è collettiva: dal Pd a FdI, dalla Cgil alla Coldiretti. “Pretendiamo verità e giustizia. Serve un impegno collettivo contro il cancro del caporalato e l’agromafia nella provincia di Latina”, dice Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Pd. Mentre la ministra del Lavoro Marina Calderone parla di “un atto di barbarie che deve essere perseguito in tutte le sedi” e manifesta l’impegno del governo a “fornire ogni assistenza alle autorità per l’accertamento dei fatti”. Intanto la comunità sikh dell’agro pontino insieme ai sindacati ha indetto una manifestazione per martedì prossimo davanti alla prefettura di Latina. Mentre la sindaca del capoluogo pontino Matilde Celentano ha indetto il lutto cittadino.