Il colloquio

"La traiettoria di Azione non può essere il modello Perugia", dice Enrico Costa

Marianna Rizzini

Il vicesegretario di Azione risponde a Matteo Richetti: "Mi pare che la coalizione che ha vinto nel capoluogo umbro sia l'opposta all'idea che ha fatto sì che nascesse Azione: essere alternativi al patto tra M5s e Pd"

Il tweet del vicesegretario di Azione e deputato Enrico Costa parla chiaro, sotto la foto con i loghi di Pd, M5s, Avs, Azione più le liste civiche che hanno sostenuto Vittoria Ferdinandi, neosindaca di Perugia: “Allego la coalizione che ha vinto a Perugia – scrive Costa – coalizione che qualcuno nel mio partito considera uno schema che potrebbe funzionare anche a livello nazionale. A chi auspica questa traiettoria ricordo che Azione è nata in opposizione al governo Conte bis”. Con chi ce l’ha Costa, purista nostalgico del Terzo polo che non a caso sta girando l’Italia con il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, con cui domani sera animerà un evento a Cuneo, dal titolo “Il momento delle scelte”? Non è un mistero che il capogruppo alla Camera di Azione Matteo Richetti abbia salutato il risultato di Perugia, come ha detto anche a questo giornale, come esempio virtuoso, valevole anche sul piano nazionale. Il timore di Costa è che si proceda nella direzione a suo avviso sbagliata, “verso un vero e proprio cambio di carta d’identità di Azione”.
 


“Per me”, dice Costa, “il modello da cui partire è il modello Terzo polo, quello con cui ci siamo presentati nel 2022 e con cui ci siamo fatti le ossa in Parlamento. E mi pare che il modello Perugia sia l’opposto dell’idea che ha fatto sì che nascesse Azione: essere alternativi al patto M5s-Pd. Ricordo che all’epoca del Conte bis Carlo Calenda uscì dal Pd proprio su queste basi, e attorno a determinati contenuti – a partire da economia e giustizia”. Contenuti su cui, dice Costa, “siamo stati e siamo all’opposizione dei bipopulismi”. E quindi, “vedere teorizzare un altro schema mi lascia perplesso: si cambierebbe appunto la carta d’identità del partito. Sono cose di cui discutere a fondo, magari facendo un congresso. Io non sono interessato a candidature congressuali, ma il punto è: c’è o no spazio per un Terzo polo? Ricordo la presa di distanza di Azione da Enrico Letta, durante la campagna elettorale del 2022, per la presenza di Avs. Se la traiettoria cambia ne prenderemo atto, anche se io mi sento distante da quel modello. Ma sarebbe importante saperlo, ecco”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.