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Roma capoccia - Spina di borgo

Diviso fra Trump e Biden, il cattolico vota senza indugi Le Pen

Matteo Matzuzzi

Se negli Stati Uniti la situazione resta fluida, in Francia sempre più cattolici guardano con interesse (e votano) il Rassemblement National. Un paradosso non troppo spiegabile

Dove va il voto cattolico? Negli Stati Uniti la situazione resta fluida: da una parte il pur cattolico Biden (ma abortista, pro gender e non proprio in linea con la crociata ai “fabbricanti di armi” lanciata da Papa Francesco), dall’altra Trump, che è l’opposto di ciò che è il modello del buon cattolico. Ma è l’America, si dirà. Più interessante è quanto avviene in Europa, soprattutto nella Francia laica e secolarizzata. Qui, anno dopo anno, sempre più cattolici guardano con interesse (e votano) il Rassemblement National di Marine Le Pen. Nella patria del cattolicesimo dinamico e progressista, di Jacques Maritain e Jacques Delors, i fedeli ammiccano in percentuali sempre maggiori alla destra estrema. Curioso. Anche perché il Rn non è affatto un comodo rifugio per i cattolici, anzi: Madame Le Pen sui cosiddetti valori non negoziabili è molto più in linea con il pensiero di Marina Berlusconi (si banalizza, ma per capirci) che con quello del prode monsignor Carlo Maria Viganò. Le Pen è laicissima, non vuole simboli religiosi, siano essi islamici, ebraici o cristiani. Eppure, buona parte del suo consenso lo pesca tra i catholiques. Ennesimo segnale che le categorie del passato non servono proprio più a nulla. 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.