Roma Capoccia
L'assessore Gotor: "Abbiamo avviato una perizia per recuperare o ricostruire il Globe Theatre"
Un’altra estate romana senza teatro, che, dopo due anni di chiusura, forse verrà demolito: di nuovo la città è priva di quella che era una realtà conosciuta in tutta Europa, ovvero uno dei pochi teatri shakespeariani presenti nel continente. La posizione del comune
Un’altra estate romana senza Globe Theatre. Che, dopo due anni di chiusura, forse verrà demolito. Per la seconda estate consecutiva la città è priva di quella che era una realtà conosciuta in tutta Europa, ovvero uno dei pochi teatri shakespeariani presenti nel continente, esattamente uguale a quello londinese. Dopo il crollo di una scalinata lignea nel settembre 2022, che portò al ferimento di 12 liceali in gita scolastica (e solo per un miracolo non ci scappò il morto), tutto è ancora sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, perché il procedimento per accertare le responsabilità è ancora in corso. Il teatro, dunque, è chiuso, sbarrato. La scorsa estate qualche spettacolo era stato realizzato all’aperto, a Villa Borghese, quest’anno invece nulla.
A marzo 2023 c’è stata la chiusura indagini che ha portato a stabilire che il teatro mancava completamente di controlli e prove statiche, indispensabili per un luogo realizzato tutto in legno, con la stagione 2022 andata in scena “in assenza del titolo autorizzativo”. Sul banco degli imputati è finito Gianluca Sole, il commissario straordinario per il Teatro di Roma, la fondazione partecipata del Comune che gestisce i teatri comunali: nel febbraio 2024 la procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio. A breve l’intera area sarà dissequestrata e allora si dovrà decidere il da farsi. “Abbiamo fatto di recente una riunione coi fratelli Toti e siamo rimasti d’accordo che faranno una nuova perizia per stabilire se la struttura va ricostruita da capo oppure si può intervenire solo in parte”, spiega al Foglio l’assessore alla cultura, Miguel Gotor. Aggiungendo che comunque “il Comune farà la sua parte per restituire il Globe alla città di Roma”. Intanto l’eventualità della demolizione ha scatenato polemiche a non finire ed è subito partita una raccolta di firme (già arrivate a 35 mila) contro l’abbattimento. Anche se i tecnici finora consultati sostengono sia più facile abbatterlo e ricostruirlo che risistemarlo.
Aperto nel 2003, con i suoi 1200 posti, il Globe era sempre sold out, grazie anche alla gestione ventennale di Gigi Proietti, mentre l’ultimo direttore artistico è stato Nicola Piovani. Il bello del Globe, oltre al fascino della camminata notturna a Villa Borghese per raggiungerlo, era l’alto numero di giovani e giovanissimi, che assistevano agli spettacoli seduti per terra sotto il palco, nei posti più economici. La speranza è che ora non faccia la stessa fine di altri teatri romani come il Valle e l’Eliseo, ma il rischio c’è.