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Roma Capoccia

Ostia rinasce (chissà) tra cybersecurity, mare ed enogastronomia

Andrea Venanzoni

L'Università Roma Tre e la Regione Lazio riqualificano l'ex Enalc Hotel: al suo interno corsi di sicurezza informatica e tencologie del mare. Durante l'open day dello scorso 14 giugno sono state presentate nuove aule, sale studio e una biblioteca

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!

È il tuo specchio il mare! Contempli la tua anima

nell’infinito svolgersi della sua onda

e non è meno amaro l’abisso del tuo spirito.
 

In questi versi di Baudelaire alberga l’irrequieta immensità del mare. Quel mare che dal primo piano dell’ex Enalc Hotel, complesso alberghiero per lunghi anni abbandonato sul lungomare di Ostia, appare come una tavolozza celestina irrorata di oro e d’argento. Ciò che è stato dell’Enalc, il suo lento, inesorabile disfacimento, per fortuna non è più: da anni, grazie all’Università degli Studi Roma Tre e alla Regione Lazio, qui hanno trovato sede uno dei curricula triennali in cui è articolato il corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici, nello specifico quello sulla sicurezza territoriale e informatica e, altrettanto opportunatamente viste materia e location, il curriculum in ‘Tecnologie del mare’ del corso di laurea in Ingegneria meccanica.
 

Ma, se questo già da qualche anno aveva portato al risanamento di una parte del luogo, con la trasformazione di stanze dismesse in aule, ora Roma Tre rilancia, amplia significativamente la propria offerta formativa e, del pari, procede alla riqualificazione di un’ulteriore vasta parte del complesso. Il 14 giugno scorso, durante l’Open Day che ha aperto le porte alla cittadinanza e a una vasta platea di potenziali studenti, è stato mostrato il nuovo volto del corpaccione centrale, con vista mare, del plesso. Aule tecnologicamente avanzate, con ampie vetrate da cui si rimirano il mare o la pineta, a due passi da piazzale Colombo, sale studio modalità open space, presto la costruzione di una biblioteca ad hoc, corridoi che sanno di nuovo. Non sembrava di stare a Ostia, anzi, nemmeno a Roma, ma in un campus americano dove, come è noto, le antiche, formalistiche e rituali incrostazioni dei percorsi educativi sono superate da approcci molto più ariosi e de-verticalizzati.
 

Nuovi corsi aprono i battenti. I professori Antonio Carratta, direttore del Dipartimento di giurisprudenza, e la professoressa Giovanna Pistorio, coordinatrice delle attività lidensi di Roma Tre, hanno presentato, oltre al già citato corso triennale, il nuovissimo master di I livello in “Cybersecurity: legislazione gestione della sicurezza” in collaborazione con Polizia Postale e Guardia di Finanza. Erano presenti e hanno illustrato questa notevole sinergia Ivano Gabrielli, direttore del Servizio di Polizia postale e delle comunicazioni della Polizia di Stato, e il generale della Guardia di Finanza Maurizio Muscarà. Una acquisizione rilevante per un territorio che ancora oggi cerca di togliersi di dosso la sua aura di dormitorio prestato alla cinematografica “Suburra” e che può incidere positivamente anche in termini reputazionali, come già avviene ora, interrompendo quel flusso a senso unico da Ostia a Roma e attraendo energie, fondi, studenti e docenti nel verso opposto, da Roma a Ostia.
 

Successivamente il Prof. Salvatore Andrea Sciuto, direttore del Dipartimento di Ingegneria e i professori Guido Alfaro Degan e Prof. Nicola Pio Belfiore hanno presentato l’offerta formativa ingegneristica, declinata nella sua matrice marina: ingegneria meccanica per le risorse marine, oltre al già esistente e citato altro corso di tecnologie marine. Presente anche Ingegneria civile, con la Coordinatrice del Collegio didattico di Ingegneria civile, prof.ssa Elena Volpi che ha presentato il corso di laurea magistrale di Sustainable Coastal and Ocean Engineering. Da ultimo è stata la volta del Corso di Laurea in Scienze e culture enogastronomiche istituito presso il Dipartimento di Scienze, la cui presentazione è stata curata dalla prof.ssa Livia Leoni.
 

L’arricchimento della offerta formativa, l’aver salvato, e trasformato, un enorme plesso abbandonato e simbolo fino a pochi anni fa di incuria e degrado, specchio tristemente perfetto di un municipio spesso dimenticato da Roma, sono indici simbolicamente privilegiati di una attenzione del mondo dell’alta formazione e della cultura che al contrario non ha dimenticato Ostia. Questo collegamento ombelicale tra la Roma Tre capitolina e quella lidense può far sentire finalmente gli abitanti del territorio un po’ più romani e di certo meno abbandonati.

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