Roma Capoccia

“Serve una legge anti borseggiatori”. Parla Francesco Greco

Gianluca De Rosa

L’ex procuratore capo di Milano oggi delegato alla Sicurezza di Gualtieri: “Altro che Cicalone, da inizio anno già 200 arresti, ma tornano subito liberi” 

 “Le ronde di Simone Cicalone? Mi sembrano le gesta estemporanee di uno youtuber guascone, la sicurezza urbana è una cosa un po’ più seria di queste bravate. Sono tutti buoni a fare operazioni scandalistiche di questo tipo, ma l’organizzazione di un intervento costante su un fenomeno come quello dei borseggi è una cosa più complessa”, dice Francesco Greco. L’ex procuratore capo di Milano è l’uomo al quale, non solo in vista del Giubileo, il sindaco Roberto Gualtieri ha affidato la delega alla sicurezza. E’ lui insomma la risposta romana al primo cittadino di Milano Beppe Sala che ha chiamato a palazzo Marino per svolgere lo stesso ruolo l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli. E però, proviamo a ribattergli, intanto alle stazioni della metro A, da Barberini a Spagna e Repubblica, i borseggi continuano, e pure i pestaggi – uno a danno di un giovane malato che stava andando in ospedale per fare la chemioterapia – e le risse tra gang. L’ultima, nel fine settimana, ha costretto Atac a chiudere una fermata, chi c’era racconta: “Sembrava il far-west”. Insomma, sembra che sulle metro a difendere i cittadini ci sia rimasto davvero solo Cicalone. “Guardi – ci ferma subito Greco – non è così: la gente vede lui su internet, ma non sa che da inizio anno sono stati arrestati 200 borseggiatori. Quello che ci chiediamo noi come istituzioni  è: con quale esito? I borseggiatori non sono infiniti eppure dopo gli arresti sono ancora lì, cosa succede?”. E cosa vi siete risposti? “Stiamo ancora cercando di capire, comunque penso possa servire un intervento normativo”, dice Greco. In che senso? “Le attuali leggi che regolano il furto con borseggio sui mezzi pubblici andrebbero modificate e portate allo stesso livello del furto con scippo perché in quel caso non c’è la possibilità di utilizzare tutto un gioco di attenuanti che consente molto in fretta ai borseggiatori di tornare sui treni delle metro, stiamo valutando se avanzare come comune questa proposta perché il regolare funzionamento dei trasporti pubblici urbani è un valore che deve essere pesato come merita, anche perché qui da noi il Giubileo è alle porte”.

 

Appunto in attesa di un’eventuale legge cosa pensate di fare? “Insieme al sindaco – dice l’ex pm – abbiamo chiesto in primo luogo ad Atac, che ha questo compito da contratto di servizio, di triplicare il numero dei suoi dipendenti che svolgono la vigilanza  sui treni e nelle stazioni, in particolare quelle sprovviste di controllo, come quelle nell’area di Cinecittà dove i borseggiatori salgono a volte anche saltando i tornelli e senza pagare il biglietto. Abbiamo chiesto uno sforzo in più anche alle forze dell’ordine, chiedendo un aumento del 30 per cento della presenza dentro le stazioni. Non solo agenti in borghese per scoprire i borseggiatori, ma anche in divisa in modo da svolgere un ruolo di deterrenza. Inoltre stiamo valutando cosa fare sulla dislocazione delle nuove 2 mila telecamere che saranno installate in giro per la città. Vogliamo capire quante potranno andare dentro e fuori le stazioni, intanto abbiamo spiegato al garante della Privacy che a differenza di quanto scritto da alcuni giornali queste nuove telecamere non prevedono alcun tipo di riconoscimento facciale. Sul tema delle stazioni c’è un tavolo che si riunirà ogni dieci giorni per monitorare i progressi”. Cosa la preoccupa in particolare? “C’è ovviamente la questione della stazione Termini, già il Viminale ha aumentato i controlli, adesso stiamo meditando se acquistare come comune dei van o dei camper per la polizia locale per portare, ad esempio su via Giolitti e via Marsala, dei presidi fissi con droni e unità cinofile, una sorta di evoluzione moderna del vigile di quartiere”. Greco ritiene che la questione della polizia locale sia cruciale per la capitale. “Nonostante i concorsi – dice – il numero di dipendenti della polizia locale a Roma è ancora davvero troppo basso, purtroppo, al di là della gestione del traffico, possono essere usati quasi esclusivamente per ruoli di polizia amministrativa, in particolare per il contrasto all’abusivismo nel commercio, senza alcun ruolo di polizia giudiziaria per perseguire e reati”.

 

Per il resto rispetto a Milano cosa l’ha colpita? “A Roma c’è il vezzo di scandalizzarsi, ma qui, unica metropoli d’Italia, i problemi sono quelli tipici di tutte le grandi metropoli del mondo, l’importante è attivarsi per cercare di risolverli, ognuno secondo il proprio ruolo, a noi spetta cercare di lavorare sulle questioni sociali, mentre forze dell’ordine e procura devono occuparsi dei reati”. Lei su cosa si sta concentrando in questo momento? “La cosa che mi ha colpito di più è l’emergenza abitativa che si ripercuote su tante cose, dalle occupazioni abusive agli sfratti, oggi (ieri per chi legge, ndr) ho partecipato a una riunione in prefettura dedicata proprio a capire se si può chiedere ai grandi enti e ai proprietari di casa una moratoria di un anno, è un problema enorme. Anche i piani casa di questa amministrazione hanno arrancato perché non ci sono case da comprare a prezzi decenti, e intanto ci sono tra le 16 e le 19 mila persone in attesa”.