Roma Capoccia

Gualtieri ottimista sul Giubileo: “Vediamo la luce in fondo al tunnel” 

Gianluca De Rosa

Oggi il sindaco riferisce alla cabina di regia: conclusi 5 cantieri, 110 in corso, una quarantina in ritardo

“Eccola, eccola, è la luce in fondo al tunnel!”, esultava ieri, caschetto in testa e giubbetto catarifrangente, il sindaco Roberto Gualtieri. Accanto a lui, gravati dai quaranta gradi del sole di mezzogiorno che batteva sul cantiere più importante del giubileo, ecco il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il presidente della regione Lazio Francesco Rocca e il delegato di papa Francesco al giubileo, monsignor Rino Fisichella. Era in corso l’abbattimento del diaframma che divideva fino a ieri il vecchio sottovia carrabile dal nuovo, il prolungamento di oltre cento metri appena costruito per pedonalizzare piazza Pia, lo slargo alla fine della Conciliazione. Nascerà così un’unica grande area pedonale tra Castel Sant’Angelo e piazza San Pietro. Letteralmente dunque la luce in fondo al nuovo tunnel. Un momento simbolico molto importante. Dopo i ritrovamenti prima di una fullonica romana e poi del portico di Caligola, il rischio che il cantiere più importante dell’anno santo – che in tanto è salito di costo, da 70 a 85 milioni di euro – non fosse pronto in tempo per l’apertura della porta santa era davvero concreto. Adesso però in Campidoglio sono fiduciosi: “Siamo al 65 per cento dei lavori, per dicembre sarà tutto pronto”.  Gualtieri addirittura ieri si vantava: “Abbiamo fatto meglio del ponte di Genova, è stato l’intervento di archeologia d’emergenza più rapido di della storia”. I resti archeologici sono stati progressivamente rimossi, saranno catalogati e infine dovrebbero essere valorizzati. Fonti capitoline spiegano: “Probabilmente sarà creato un percorso di visita all’interno dei giardini di Castel Sant’Angelo”.

 

Ma il sindaco spera che la luce in fondo al tunnel sia anche una metafora più generale. Da palazzo Senatorio filtra un cauto ottimismo: “Il 90 per cento delle opere indifferibili sarà pronto entro l’inizio del giubileo”. Con opere “indifferibili” si intendono quei 204 interventi – su un totale di 327 per 4,3 miliardi complessivi – da completare in tempo perché necessari a un buono svolgimento. Questo pomeriggio Gualtieri, nella sua veste di commissario straordinario al giubileo, darà un aggiornamento alla cabina di regia che si riunisce a palazzo Chigi. A quanto risulta al Foglio dei 204 interventi “indifferibili” i cantieri già completati sono cinque, il 2,4 per cento, mentre circa 110, il 54 per cento, sono aperti e in corso di svolgimento, 30 invece dovrebbero partire entro il prossimo mese (14, 7 per cento), 25 sono ancora nella fase di aggiudicazione della gara (12,2 per cento), mentre la restante quarantina è in ritardo. 


I numeri del sindaco dovrebbero chiarire quanti dei cantieri attivati saranno chiusi in tempo per l’inizio dell’anno santo o almeno prima degli eventi che riguardano quelle zone. Come a Tor Vergata dove i ritardi devono essere recuperati entro agosto 2025 quando si svolgerà lì il giubileo della gioventù, l’evento più importante per numero di pellegrini.

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