Quella Roma insolita e laterale che solo un occhio “straniero” può vedere

Gianluca Roselli

Roma come vuoi di Anna Scrigni è una guida della Capitale nuova e innovativa piena di luoghi e percorsi alternativi rispetto alle bellezze che tutto il mondoci invidia

Di guide su Roma ce ne sono a decine, forse a centinaia, e non è facile destare interesse con qualcosa di nuovo. Spesso anche le ultime uscite risultano noiose, ripetitive, poco accattivanti. Più facile che vi riesca una guida realizzata con l’intuito e il gusto personale di chi la scrive, frutto di vere esplorazioni urbane. Ci riesce Anna Scrigni con Roma come vuoi (Sem editore, 281 pagine, 17 euro), che propone luoghi e percorsi insoliti e laterali rispetto alle bellezze che tutto il mondoci invidia, andando alla scoperta sia di tesori antichi ma semi nascosti oppure di vere e proprie novità, “chicche” che vale la pena di sperimentare. Ebbene sì, anche la città eterna può avere tratti di avanguardia e contemporaneità. Sulla street art, per esempio, è difficile trovare in Europa pitture urbane come quelle sui palazzi di Tor Marancia, che magari la maggior parte dei romani nemmeno conosce. O la possibilità di visitare un appartamento futurista come Casa Balla. O scoprire l’eclettismo architettonico di Villa Blanc. O poter unire l’antico all’archeologia industriale come avviene alla Centrale Montemartini.

Non manca, naturalmente, il food, con la guida che permette di uscire dal trittico carbonara-gricia-amatriciana con posti insoliti come un bistrot dentro una libreria, quello dove si mangia in compagnia di gatti, o luoghi dove scoprire la cucina scandinava, la greca contemporanea, una pasticceria giapponese, una boulangerie francese, una fabbrica del cioccolato a San Lorenzo o il regno dei pancake a Monteverde. Ma pure prendere il the delle cinque con gli scones in perfetto stile ingleseal Pigneto (e non solo da Babingtons a piazza di Spagna). E poi librerie particolari, da quelle antiche ad altre specializzate in viaggi o graphic novel, negozi vintage, mercatini, artigianato, quei pochi antiquari anche ancora resistono, modernariato e design. Luoghinarrati con quello sguardo che solo un “forestiero” può avere. La città, del resto, è stata raccontata al meglio proprio da “stranieri”: Fellini, Gadda, Pasolini, Flaiano.

L’autrice è nata a Trieste e vive qui dal 2010. “Esplorare la città è una passione che è diventata un lavoro: magari vado a visitare un museo o un negozio che non conosco e poi mi allargo esplorando i dintorni. E’ così che si scoprono le cose più interessanti. Cammino molto e fotografo. Altre volte, invece, c’è un lavoro di ricerca preventiva: mi documento e poi parto…”, racconta Anna Scrigni. Le sue esplorazioni urbane le potete trovare anche sul suo blog e su Instagram.

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