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Romacapoccia

Dopo De Rossi tocca a Juric: visti i predecessori non sarà facile

Umberto Zapelloni

L'allenatore è stato esonerato dopo aver firmato un contratto triennale. Al suo posto la Roma ha scelto l'ex tecnico di Torino e Hellas Verona: Ivan Juric

Capitan futuro è rimasto senza futuro. Nel calcio le bandiere ormai durano meno di un gelato fuori dal freezer. La Roma ha usato e gettato anche Daniele Re Rossi, l’ultima delle sue leggende, dopo che già Francesco Totti aveva fatto una brutta fine. Ingaggiato a gennaio come parafulmine dopo il fallimento dell’idea Mourinho, riconfermato per tre stagioni, non è andato oltre la quarta giornata di campionato. La Roma è partita male, addirittura peggio del Milan, con tre punti in quattro partite, d’accordo. Ma cacciare un allenatore a cui era appena stato fatto firmare un contrattato triennale è un vero nonsenso. E non prendetevela con gli italiani. Questa volta la volubilità dei presidenti nostrani non c’entra nulla.

La Roma è americana e a decidere tutto sono stati i Friedkin, arrivati due giorni fa da Houston dove evidentemente hanno ancora un problema, anche se non vanno più nello spazio. De Rossi è stato bruciato in un batti baleno, come tante altre bandiere prima di lui. Il Milan ne ha una collezione piena, ma anche la Juve non scherza anche se almeno non le ha mai fatte sedere in panchina. Il passato nel calcio non conta. Non esiste memoria e, viene da pensare, non esiste neppure programmazione perché quando si decide di affidare la squadra a un uomo come De Rossi, lo si vede lavorare per sei mesi e poi si decide di cacciarlo dopo quattro giornate il motivo è uno soltanto: qui qualcuno è impazzito. O De Rossi ne ha combinata una troppo grossa per essere raccontata (si dice che volesse fare anche il ds e che il clan argentino gli remasse contro), o la proprietà ha deciso di battere ogni record passando alla storia come quella che in due anni ha bruciato due miti.

Prima Mourinho e poi De Rossi. Il tutto dopo aver lasciato scappare Lukaku, uno che sta facendo risorgere il Napoli qualche chilometro più a sud. Non vorremo essere in Juric scelto per come sa valorizzare i giovani. Chissà qual è la sua scadenza. Ma lui arriva con la vaccinazione: ha lavorato anni nel Torino di Cairo. Sa a che cosa si può andare incontro. Lui alle contestazioni alla proprietà ci è abituato. Perché chi brucia De Rossi ora sa di non poterla passare liscia all’esame della curva.

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